Villa Bellavista a Buggiano: un edificio barocco toscano

Nei pressi di Borgo a Buggiano, lungo la strada che collega Borgo a Buggiano con Chiesina Uzzanese, a pochi chilometri da Montecatini Terme, si trova la splendida Villa Bellavista, un edificio in stile barocco risalente al XVII secolo, è tra le più belle ville in barocco toscano.

L’edificio è oggi di proprietà del Ministero dell’Interno che l’ha destinata all’Opera Nazionale Assistenza Vigili del Fuoco, in alcuni locali della Villa è allestito il Museo Storico Regionale dei Vigili del Fuoco.

Nel 1673 il marchese Francesco Feroni acquistò dal Granduca Cosimo III de’ Medici una la fattoria con 45 poderi, qui vi fece costruire un mulino e una fornace. Successivamente, nel 1696 il figlio di Francesco, Fabio Feroni, cominciò la costruzione di Villa Bellavista, l’edificio fu progettato dall’architetto fiorentino Antonio Maria Ferri.

La struttura ha una facciata in stile barocco con una balconata e presenta quattro torrette angolari sporgenti. L’ingresso è formato da un portico a tre archi. In seguito sulla sommità della facciata fu collocato un grande orologio meccanico. All’interno, le stanze, sono distribuite attorno ad un grande salone centrale affrescato da Pier Dandini e creano, con la loro disposizione, un bell’effetto prospettico.

La villa presenta anche un giardino e un’elegante cappella gentilizia. Il giardino, diviso da un maestoso viale con una serie di statue ai lati e vari vasi ornamentali, è impreziosito da una grande vasca centrale. La cappella gentilizia, una cappella di famiglia, è a pianta circolare, e all’interno è decorata con stucchi e marmo, vi si trovano anche un tabernacolo in marmo delle Apuane e un dipinto dei “Santi Anna e Giacinto” opera di Pier Dandini. Esternamente è circondata da un portico ed è sormontata da una cupola.

BIBLIOGRAFIA

• AA. VV. “Toscana” Guide Rosse Touring Club Italiano, 2007
• AA. VV. “Il tour delle ville” Le Guide di Toscana, supplemento a l’Unità, maggio 1993
• Pazzagli Rossano “Buggiano. Un territorio e la sua gente nella Toscana moderna” 2001, ETS