Scritto da Marco Ramerini
Interessanti informazioni sulla popolazione dei borghi della Toscana si possono ricavare dai dati riportati nel Censimento del Granducato di Toscana del 1841. In questo caso ho voluto prendere in esame il borgo di Pari, situato al confine tra le province di Siena e Grosseto. All’epoca Pari, oggi nel comune di Civitella Paganico, faceva parte del comune di Campagnatico. Per alcuni è considerato l’inizio della Maremma.
All’epoca il territorio di Pari che corrispondeva a quello della sua Parrocchia di San Biagio aveva una popolazione di 731 persone, divise in 126 famiglie e distribuite in 117 case.
Osservando i dati del censimento si vede che le famiglie di coloni sono le più numerose. Ci sono famiglie di coloni come i Cerretani che sono composte da 18 membri. I Brigantini anch’essi coloni sono in 17. I Savelli sono in 15. I Cialdani sono in 16 (inclusi alcuni garzoni che fanno parte della famiglia) così come i Massellucci. Sono piuttosto grandi anche le famiglie di alcuni agricoltori possidenti come i Palazzesi che sono in 14 (inclusa una serva). Tra i cognomi più presenti: Pecciarini, Minacci, Tozzi, Poggiarelli, Tiberi.
I LAVORI DELLA POPOLAZIONE
Nel censimento sono riportati anche i lavori svolti dagli abitanti. Dai dati si può ricavare interessanti informazioni. La maggior parte dei membri della popolazione erano agricoltori possidenti (ed in parte minore coloni possidenti o operanti possidenti), in totale ne ho contati oltre 50. C’erano poi coloni (circa 20) ed operanti (circa 30). Un’unica persona viene indicata come proprietario. Gran parte delle donne fanno le tessitrici (oltre 10), attendono alla casa (una decina) o fanno le sarte (5). Ci sono anche delle famiglie possidenti che hanno delle serve o dei garzoni.
Tra gli altri mestieri si trovano una fornaia (Tiberi Felice), 2 macellai (Gia. Battista Tozzi e Domenico Tiberi), un mugnaio (Lorenzo Mazzoni), uno stagnino, un cardalana, 3 osti (Lorenzo Felli, Ferdinando Corti e Fabio Tozzi) e 2 ostesse (Danielli Felice e Tilli Amabile), 4 fabbri e 4 calzolari, una filandaia, un rivenditore di sale, un falegname e 2 muratori. Si trovano anche un chirurgo condotto, un chirurgo ambulante, un legale, 4 soldati, un vice parroco che fa anche il maestro di scuola e infine il parroco.
Solo tre famiglie risultano indigenti: una famiglia di una donna vedova con 5 figli, una famiglia con una donna vedova con 6 figli e un’altra famiglia con una donna anziana di 80 anni e un bambino piccolo di 5 anni.
L’ISTRUZIONE
Per quanto riguarda l’istruzione il Censimento ci informa che su un totale di 731 persone solo 34 persone sapevano leggere e scrivere. Tra queste il parroco (Don Francesco Fazzuoli di 55 anni) e il suo aiutante falegname (Pennacchini Alessandro di 30 anni), il vice parroco (e maestro della scuola comunale, Don Antonio Beghi di 40 anni), oltre al militare capo posto dei Cacciatori (Luigi Olivieri di 29 anni). Quindi tra la popolazione sono solo circa il 4 per cento coloro che sanno leggere e scrivere. Gli analfabeti a Pari nel 1841 risultano essere circa il 96% della popolazione.
Coloro che sanno leggere e scrivere appartengono a 22 famiglie su un totale di 126 famiglie che compongono la popolazione del paese. Quindi circa il 2 per cento delle famiglie aveva al loro interno un membro che sapeva leggere e scrivere. Solo 5 famiglie hanno più di un membro che sa leggere e scrivere. Mentre le donne che sanno leggere e scrivere risultano essere solo 5, appartenenti a 3 famiglie distinte.
Tra queste c’è la famiglia Dinati, dove sanno leggere e scrivere il capo famiglia, cioè lo stagnino possidente Dinati Leonardo di 52 anni e, probabilmente il figlio, Lodovico Dinati di 33 anni che di professione fa il fabbro.
Nella famiglia Franceschelli formata da tre membri, tutti sanno leggere e scrivere: Raffaello Franceschelli, chirurgo condotto di 24 anni, la sorella Enrichetta di 26 anni e probabilmente la madre, Orsola Franceschelli di 44 anni.
La famiglia Riccucci, il cui capo famiglia fa il fabbro, ha 2 membri che sanno leggere e scrivere: Maria Riccucci, tessitrice di 44 anni e Lorenzo di 13 anni.
Mentre la famiglia Dainelli, possidente, ha 3 membri che sanno leggere e scrivere: i figli Giovanni Battista, calzolaro di 21 anni, Clemente di 17 anni e Virgilio di 14 anni.
La famiglia Iacometti ha tutti i suoi 4 membri che sanno leggere e scrivere: Bernardino, proprietario di 60 anni, la moglie Cecilia, attendente a casa di 61 anni, e i figli Pompeo, legale di 36 anni e Luisa di 34 anni. Mentre i 3 servitori della famiglia sono analfabeti.
Nel censimento le famiglie possidenti con un solo membro che sa leggere e scrivere sono quelle di: Lorenzo Felli di 29 anni di professione oste possidente. Giovanni Battista Palazzesi, figlio di 30 anni di un agricoltore possidente. Amaddio Foderi di 31 anni colono. Angiolo Nati di 54 anni, colono possidente. Pietro Baratti, calzolaro di 33 anni. Giovanni Battista Minacci, agricoltore possidente di 34 anni. Antonio Sansoni, agricoltore possidente di 33 anni. Gorgonio Papalini di 60 anni, chirurgo ambulante e possidente. Antonio Pancani di 41 anni, attendente a casa e possidente. Luigi Pinci di 42 anni, agricoltore possidente. Luigi Lazzarini, agricoltore possidente di 60 anni. Tozzi (Angano ?), agricoltore possidente di 86 anni.
Tra coloro che sanno leggere e scrivere infine ci sono anche poche persone che non risultano essere possidenti: Angiolo Gasparri, operante di 17 anni. Francesco Messi, operante di 48 anni. Tiberio Baratti, muratore di 43 anni. Antonio Massini, calzolaro di 47 anni.