Scritto da Marco Ramerini
Il borgo di Olena, il cui nome denota un’origine etrusca1, si trova immerso in un bucolico paesaggio tipico della campagna delle colline del Chianti. Per raggiungerlo è necessario percorrere per circa un chilometro una strada bianca che si dirama dalla strada delle Paneretta, poco lontano dal punto dove quest’ultima strada s’immette nella Strada tra San Donato e Castellina in Chianti.
Olena è un classico borgo di campagna formato dall’aggregazione di più poderi. Caratterizzato da numerosi edifici colonici e dalla Chiesa di San Pietro a Olena, che faceva parte del piviere della Pieve di San Donato in Poggio. Alla fine del settecento, la cura di S. Giorgio a Strada (cioè la Chiesa di San Giorgio allo Spadaio) e di Monte Corboli (San Michele a Monte Corboli) fu riunita alla parrocchia di S. Pietro a Olena. Il Repetti descrive il borgo di Olena o Aulena come “Casale con chiesa parrocchiale” situato sui poggi tra le sorgenti del torrente Drove tributario del fiume Elsa2
LE STRADE DI OLENA
Nella mappa del Granducato di Toscana del 1820 il borgo di Olena era raggiunto da due strade. Una strada che andava in direzione nord lo collegava con la Strada Maestra Chiantigiana e poi con San Donato, era questa la strada indicata come “Strada che da Olena va a San Donato”. Mentre a sud il borgo era collegato alla strada per la Paneretta e Castellina dalla “Strada che da Olena va alla Cappella di San Rocco”.
Un’altra strada passava poco distante, si trattava della “Strada che va dalla Paneretta a Cortine, della quale restano splendidi tratti di selciato. L’antica strada selciata tra la Paneretta e Cortine.
LA POPOLAZIONE DI OLENA NEL 1789
Nella “Descrizione di tutte le famiglie per la formazione dei dazzaioli della Tassa di Macine”3 per l’anno 1789, il borgo di Olena e i poderi vicini erano abitati da 10 famiglie per un totale di meno di 70 persone. C’era la famiglia di Francesco Barducci lavoratore a Isole del Bandini, formata da un totale di 6 persone (fratello, nipote, cognata, moglie e figlia). La famiglia di Vincenzio Bagni, lavoratore a Olena della Chiesa, formata da un totale di 7 persone (2 fratelli di Vincenzio, la cognata, la moglie e un figlio e una figlia). Nello sperduto podere di Bonci, viveva la famiglia di 4 persone di Angiolo Corti (moglie e 2 figli), pigionale a Bonci. Nel borgo viveva la famiglia di Domenico Frosali, lavoratore a Olena del Naldini, composta da 5 persone (fratello, madre, moglie e figlia).
Nel podere di Scopeto era la famiglia di Santi Neri, lavoratore a Scopeto del Frescobaldi, composta da 6 persone (moglie, sorella e 3 figli/e). La famiglia del lavoratore a Peretola, anche questo podere era di proprietà del Naldini, Lucchese Ulivelli, in quest’anno viene sostituita da quella di Francesco Raspollini. Mentre la famiglia di Giuseppe Zazzeri al Casellino (o alle Caselline), viene sostituita da quella del lavoratore Francesco Viciani. C’era infine la famiglia più numerosa di tutto il borgo, quella di Piero Mecacci, lavoratore a Olena del Riccardi, formata da 18 persone. Il parroco Bartolomeo (Balassini?) viveva con la sorella e una serva. La famiglia del possidente Domenico Bandini era composta da 6 persone (moglie, un figlio, due figlie e una garzona).
Da questa lista si deduce che, oltre alla chiesa, avevano possedimenti ad Olena i Naldini, i Frescobaldi, i Riccardi e i Bandini, questi ultimi erano residenti ad Olena.
NOTE:
1Bertocci, Stefano “Tavarnelle Val di Pesa. Architettura e territorio” p. 17
2Repetti Emanuele “Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana” Vol. III, pag. 653
3Archivio Storico Comunale di Barberino Val d’Elsa: 145 (2.4) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie per la formazione dei dazzaioli della Tassa di Macine dal primo Gennaio 1783 a tutto Dicembre 1789.