Alla fine della parete del Salone dei Cinquecento (quella dov’è l’ingresso), si trova un piccolo capolavoro del manierismo fiorentino, lo Studiolo di Francesco I (chiamato anche Tesoretto o Scrittoio del Duca). Si tratta di una piccola stanza laterale senza finestre che era parte degli appartamenti privati di Francesco I. Al piccolo studio si accedeva dal lato opposto all’ingresso attuale che fu aperto nel XIX secolo.
UN CAPOLAVORO DELL’ARTE MANIERISTA
Progettato dal Vasari e Vincenzo Borghini lo Studiolo fu realizzato in stile manieristico tra il 1570 e il 1575. Le pareti e le volte dello Studiolo sono completamente coperte da dipinti, stucchi e sculture della scuola del Vasari e rappresentano i quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco. I ritratti di Cosimo I e sua moglie Eleonora di Toledo, che si trovano uno di fronte all’altro, furono realizzati dal Bronzino.
In questa piccola stanza Francesco I conservava in appositi armadi gli oggetti di piccole dimensioni delle sue collezioni personali tra cui gioielli, pietre intagliate, medaglie, cristalli lavorati e vasi. Ogni pannello ovale dello studiolo è la porta ad uno di questi armadi che custodivano i gioielli e le cose preziose del Duca. I quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco rappresentavano appunto le tipologie di oggetti contenuti nei vari armadi dello studiolo.
Alla realizzazione decorativa dello studiolo di Francesco I de’ Medici parteciparono ben 31 artisti dell’epoca. Questi erano per lo più pittori e scultori, tra cui artisti del calibro di Giorgio Vasari, del Giambologna, di Bartolomeo Ammannati, di Alessandro Allori e di Giovanni Stradano. Tutte queste caratteristiche rendono lo studiolo un capolavoro del manierismo fiorentino. Lo studiolo, dopo che era stato smontato nei secoli passati, fu ricostruito nel XX secolo.
La visita prosegue attraverso le sale al primo piano dei Quartieri Monumentali, in queste stanze, è visitabile il Quartiere di Papa Leone X.