Scritto da Fabio Toccafondi
Il Signor dell’Universo,
lavorando a tempo perso,
come ho letto in un “in folio”
fece l’albero dell’olio
e la pianta assai giuliva
fece il fiore e poi l’oliva.
Questa pianta singolare
Di cui è bello assai parlare
Fu portata da un piccione
Di Noè sul gran barcone
Quale simbol dichiarato
Che il Signor s’era calmato
E divenne, quale onore,
della pace e dell’amore
grigio verde annunciatrice
all’umanità infelice.
Col passare della storia
L’olio giunse a vera gloria:
già la Bibbia a tutte l’ore
cita l’unto del Signore
mentre i greci molto esteti
lo adopravan per gli atleti
ed Apicio in culinaria
lo prescrive in guisa varia.
La caduta dell’impero
Iniziò un periodo nero
Finché giunti gli Ostrogoti,
Longobardi e Visigoti,
la regina Amalasunta
inventava la fettunta
e di Rotari l’editto
poi prescrive come il fritto
se non è d’olio d’oliva
grave cosa è e assai nociva
e bandisce dal suo regno
chi non l’usa, come indegno.
Il problema non s’acqueta
E l’Altissimo poeta
Fu richiesto da un rurale
Su un mangiare eccezionale
E rispose con dispitto
Che era certo l’ovo fritto
Ammannito, ed è istintivo,
col liquore dell’olivo.
Sub signo fettuntae
Scritto da Fabio Toccafondi