Scritto e ricercato da Marco Ramerini
Negli ultimi 30 anni molto è cambiato in tutto il mondo e anche il nostro paese ha visto grandi cambiamenti, attività storiche che da generazioni erano portate avanti a livello famigliare hanno chiuso, di loro resta traccia nei ricordi di chi le ha gestite e di chi le ha viste aperte durante la propria vita. Ma poi con lo scorrere del tempo e il passare delle generazioni anche questi ricordi vengono persi per sempre. Per non perdere questi ricordi ho provato e proverò a ricercare di alcune di queste attività le loro origini. Qui di seguito una piccola ricerca d’archivio su una storica attività del paese di Tavarnelle: la Sartoria Conti.
LA SARTORIA CONTI DI TAVARNELLE
La Sartoria Conti era situata nel centro del paese di Tavarnelle accanto alla Cappella di Sant’Anna, all’incrocio tra l’antica Strada Regia Romana (attuale via Roma) e la via di Palazzuolo. Oggi nei locali della Sartoria si trova la gelateria Bananas. Se cercate a ritroso nel tempo con Google Street View la vecchia insegna della Sartoria Conti era ancora visibile nel gennaio 2012.
In questa ricerca ho provato a vedere se riuscivo a tornare indietro nel tempo tramite i documenti presenti nei nostri archivi per scoprire quando fosse nata questa attività. Non è una cosa semplice, ma qualcosa sono riuscito a trovare.
La famiglia Conti per tutto il novecento ha svolto l’attività di Sarto da uomo e di sartoria. Nel Censimento del 1951 Giuseppe Conti, l’anziano padre settantenne, svolge questa attività assieme al figlio Argentino.
Dalle informazioni che ho trovato, Giuseppe Conti aveva ereditato il mestiere di sarto dal babbo, Gaetano.
Gaetano, babbo di Giuseppe, si era sposto due volte. Il primo matrimonio avvenne il 13 novembre 1870 nella chiesa di Santa Lucia al Borghetto: Gaetano Conti (del fu Angiolo e di Teresa Checcucci) (23 anni) si sposa con Flavia Rinaldi (di Andrea Rinaldi e Giustina Maravigli) (23 anni), sono entrambi del popolo del Borghetto.1 Due anni e mezzo dopo il matrimonio, la prima moglie di Gaetano Conti, Flavia Rinaldi muore a soli 26 anni l’11 giugno 1873.
Gaetano dopo poco più di un anno (all’epoca era normale per i vedovi e le vedove risposarsi anche dopo meno di un anno dalla morte del coniuge), il 4 ottobre 1874, si risposa sempre nella chiesa di Santa Lucia al Borghetto: Gaetano (del fu Angiolo e di Teresa Checcucci) Conti (27 anni), vedovo di Flavia Rinaldi, si sposa con Argentina (di Giuseppe Cecconi e della fu Chiara Giovannetti) Cecconi (29 anni), sono entrambi del popolo del Borghetto.2
Secondo quanto è riportato nel Registro della Tassa di Famiglia del 1883, Gaetano esercita la professione di sarto.3 Ma ancora prima, nella lista di leva del 1864 per la classe 1845, Gaetano Conti esercitava già il mestiere di sarto, suo padre Angiolo era invece merciaio.4
Dai documenti ritrovati sembra proprio che fu Gaetano, dopo poco la metà dell’ottocento, ad iniziare l’attività di sarto, ma suo babbo Angiolo e la sua famiglia svolgevano già l’attività affine di merciaio, cioè venditore di articoli minuti per sartoria o per abbigliamento. Anche nell’atto di morte di Angiolo Conti, datato 24 aprile 1867, la professione è quella di “merciaio ambulante”.5 Quindi Angiolo doveva andare in giro con il carretto a vendere i propri oggetti dei sartoria e abbigliamento.
Nel Censimento del 1841, Antonio Conti, capo famiglia della famiglia Conti e fratello di Angiolo, è indicato come “merciaio”.6 Antonio e Angiolo erano figli di Gaetano Conti (il nome Gaetano era passato da nonno a nipote, cosa, anche questa che accadeva molto spesso all’epoca). Per tutto questo tempo la famiglia Conti aveva vissuto nel paese di Tavarnelle, nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Secondo i documenti che ho trovato i Conti iniziano a vivere a Tavarnelle a partire dal 1812, in quest’anno la famiglia di Gaetano Conti appare per la prima volta nello stato d’anime di Santa Lucia al Borghetto.7
Successivamente, in altri documenti, ho trovato che nel 1811 abitavano come pigionali nel popolo di San Pietro in Bossolo nella casa di proprietà di Giuseppe Chiostrini. Ma qui rimasero per poco tempo, infatti appaiono per la prima volta nel popolo di San Piero in Bossolo nel 1808.8 Prima del 1808 la famiglia Conti doveva vivere in un altro popolo.
Gaetano aveva sposato Teresa Matucci, probabilmente nel 1807 a Santa Lucia al Borghetto, Teresa viveva nel popolo di Santa Lucia al Borghetto e i matrimoni si svolgevano all’epoca nella parrocchia della sposa. Per trovare il loro matrimonio bisognerebbe però andare all’Archivio Arcivescovile di Firenze perché al Borghetto non ci sono i registri dei matrimoni di quell’anno.
Ricercando nei documenti dell’Archivio Storico di Barberino ho trovato che nel 1803 la famiglia di Bartolomeo Conti viveva nel popolo di San Bartolomeo a Barberino. In questo documento sono indicati Bartolomeo (64 anni, pigionale), Rosa (59 anni, moglie) e i figli Pietro (30 anni), Gaetano (18 anni), Luisa (22 anni) e Vincenzio (16 anni). Interessante la piccola nota dove è riportato che “uno di detti figli fa da merciaio”. Nel documento relativo al 1804, dove non è più riportato il babbo Bartolomeo perché evidentemente è morto (Bartolomeo Conti infatti muore il 2 gennaio 1803 e viene sepolto nella chiesa di San Bartolomeo a Barberino9), viene chiarito quali fossero i mestieri dei fratelli. Pietro fa il “ciabattino” mentre il fratello Gaetano fa il “merciaio”.10 Da quanto trovato sembra proprio che il primo ad avviare l’attività in proprio di “merciaio” sia stato Gaetano agli inizi dell’ottocento. Quindi l’attività della merceria e poi sartoria Conti è andata avanti per circa duecento anni, in tre popoli diversi (Barberino, Bossolo e Santa Lucia) e per 6 generazioni. Inizialmente, probabilmente per i primi 50 anni (con Gaetano e poi con il figlio Angiolo), si trattava di vendita ambulante, poi con il figlio di Angiolo, Gaetano, si sviluppò l’attività di sartoria vera e propria.
Quello che dai documenti sembra essere il fondatore dell’attività, Gaetano Conti figlio di Bartolommeo del fu Piero Conti e della Maria Rosa di Bernardo Frosali del popolo di San Bartolomeo a Barberino, viene battezzato a San Piero in Bossolo il 2 ottobre 1782 (nato il 1 ottobre).11
Per effettuare questa ricerca è stata fondamentale la disponibilità di Don Franco, che ringrazio di cuore.
NOTE:
1Archivio Parrocchiale del Borghetto: 25 – Borghetto. Registro dei Matrimoni 1818-1878
2Archivio Parrocchiale del Borghetto: 25 – Borghetto. Registro dei Matrimoni 1818-1878
3Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: F6. Tassa di Famiglia 1883
4Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: 424 – Lista di leva – Classe 1845. Anno 1864
5Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: L117 Movimento delle famiglie 1866
6Archivio di Stato di Firenze: Censimento 1841, Borghetto
7Archivio Parrocchiale del Borghetto: 35 – Borghetto. Stati d’Anime 1811-1816
8Archivio Parrocchiale del Borghetto: 4 – Bossolo. Stati d’Anime 1793-1815
9Archivio Parrocchiale di Barberino Val d’Elsa: Barberino. Morti 1781-1811
10Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: 148 (8) – Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie 1803-1806
11Archivio Parrocchiale del Borghetto: 1 – Bossolo. Battesimi 1781-1797