Scritto da Marco Ramerini
Proprio sotto l’abitato di Marcialla lungo la strada che collega Marcialla con Certaldo passando per Tavolese si trovano alcuni interessanti edifici storici. Facendo due piccole deviazioni dalla strada principale è possibile visitare ciò che resta dell’antica Torre di Pogni e le rovine della chiesa di Sant’Angelo a Nebbiano.
Lo stato in cui si trova la struttura di questa chiesa mi ha messo profonda tristezza. Ma la stessa sensazione l’ho provata anche visitando numerose chiese e abitati della zona come ad esempio: i resti della chiesa di Santa Maria a Casale, la villa abbandonata con l’annessa cappella affrescata che ospitò Paolo del Pozzo Toscanelli, la chiesa di Santa Cristina a Salivolpe e il borgo abbandonato di San Martino a Maiano.
LA STORIA DELLA CHIESA DI SANT’ANGELO A NEBBIANO
La canonica di Sant’Angelo a Nebbiano (canonica parrocchia di San Michele Arcangelo a Nebbiano), è un edifico la cui costruzione risale alla prima età medievale. La struttura della chiesa è romanica, secondo alcune fonti ci sono documenti scritti riguardanti questa chiesa datati 1202 e 1276.
Secondo il Biadi la chiesa potrebbe essere stata fondata addirittura nel VIII secolo. La sua fondazione potrebbe essere dovuta alla nobile famiglia dei Serragli che ebbero il patronato su questa chiesa fino al 1667. La chiesa fu restaurata nel 1723 da Filippo Monaldi. Secondo la testimonianza del Biadi, su una parete della chiesa era un grandioso quadro in tela ad olio dell’Arcangelo Michele, mentre sui lati dell’altare maggiore erano due altari minori ornati da affreschi.
Il Biadi menziona anche una tavola con al centro la Madonna con Bambino, e ai lati, San Matteo Evangelista e San Michele Arcangelo. Ho trovato che questa tavola, un polittico eseguito tra il 1395 e il 1399, si trova oggi alla Galleria dell’Accademia a Firenze ed è attribuita a Ambrogio di Baldese (1352-1429). Nel presbiterio davanti all’altare maggiore era un’antica sepoltura dei Serragli. Alle pareti della chiesa erano antiche iscrizioni in latino.
Il vecchio campanile, che aveva uno stemma dei Serragli, crollò, a causa di un fulmine, il 30 agosto 1822. Il crollo del campanile portò alla distruzione di parte del tetto della chiesa e della canonica. Dopo il crollo il campanile fu ricostruito su disegno di Pietro Turchi. Il parroco Giovanni Cirri fece riparare oltre al campanile anche la chiesa e la canonica. Interessante dovrebbe essere anche la casa canonicale, la cui parte più interna il Biadi la interpreta come una torre medievale dei Serragli.
LA CHIESA DI SANT’ANGELO A NEBBIANO OGGI
Purtroppo lo stato in cui versa la chiesa è deprimente: circondata da una rete e invasa da sterpaglie, il tetto è crollato. Anche gli edifici annessi e quelli davanti alla chiesa sono completamente abbandonati e invasi dalla vegetazione. Il campanile non sono riuscito a vederlo.
Non potendo entrare all’interno della chiesa ho fatto alcune foto con il teleobbiettivo di alcuni particolari dell’edificio che si intravedono dalle aperture presenti nella struttura. Si vedono resti di vetrate, capitelli, colonne, resti dell’altare, inferriate e resti di pittura murale.
Credo che tra poco tutto questo sarà irrimediabilmente perso così come le numerose chiese di campagna presenti nella nostra zona. Per salvaguardare questo patrimonio, che potrebbe anche essere fonte di turismo: comuni, soprintendenza, chiesa cattolica, cittadini non possono proprio fare niente ?
BIBLIOGRAFIA
Repetti E. – Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana
Biadi Luigi – Memorie del piviere di S. Pietro in Bossolo e dei paesi adiacenti nella Valle d’Elsa