Scritto da Marco Ramerini.
I ruderi della Chiesa di San Martino in Valle si trovano tra La Pieve di Sillano, Valigondoli e la Torre di Luciana, in una splendida area del Chianti non lontana da Greve in Chianti e Badia a Passignano. La Chiesa faceva parte dell’antico piviere di San Pietro di Sillano nella Diocesi di Fiesole.
Le prime notizie storiche su questa chiesa risalgono alla fine del X secolo, quindi la Chiesa di San Martino in Valle ha un’antichità di oltre mille anni. Purtroppo però l’incuria degli ultimi decenni l’ha resa un rudere che probabilmente non reggerà la sfida dei prossimi cinquanta anni. Un vero peccato che il ricchissimo patromonio storico di chiese ed edifici millenari che abbiamo vada così perduto.
Da alcune relazioni di visite pastorali possiamo immaginarci come doveva essere la chiesa. Nella relazione della visita pastorale del 1446 si accena ad un dipinto raffigurante San Martino posto sopra l’altare maggiore. Mentre nel 1795 la chiesa era decorata con un dipinto raffigurante San Martino, San Bartolomeo e la Vergine Maria, nel campanile, probabilmente a vela da quanto si può intuire oggi, erano poste due piccole campane. Gli annessi attorno alla chiesa dovevano ospitare la casa del parroco, la sacrestia, la stanza mortuaria, una stanza doveva essere utilizzata dai membri della Compagnia di Carità.
Oggi sono visibili i ruderi di una suggestiva chiesa, con la facciata e i muri quasi completamente ricoperti di edera, la casa del parroco con altri annessi e un piccolo cimitero. Poco lontano si trovano i resti di tre insediamenti colonici, il primo è quello di Uliveto, situato a 400 metri di distanza dalla Chiesa lungo la strada che dal Cimitero porta nel bosco. Le altre due case coloniche abbandonate si raggiungono percorrendo per poche centinaia di metri la strada che scende verso il Borro delle Fontanelle, prima si raggiunge il Podere San Bartolo e poi il Podere Lappole. A San Bartolo si trovava la chiesetta di San Bartolo che fu annessa a San Martino in Valle nel 1580.
La chiesa nel 1970 fu annessa alla vicina chiesa di San Donato a Citille. Quindi, probabilmente, fu abbandonata in quel periodo. Quindi solo cinquanta anni di incuria l’hanno ridotta nello stato attuale. L’ultimo parroco fu Don Gino Bartolucci, che in precedenza era stato parroco di San Cerbone a Castagneto, una località situata tra Figline e San Polo in Chianti. Don Gino dalle informazioni che ho trovato fu parroco a partire dal 1952.
Dietro la chiesa si trova quello che resta del cimitero, secondo una fonte, il cimitero fu edificato nell’agosto 1845 grazie al lavoro degli abitanti. Oggi di questa struttura restano massici muri e alcune lapidi spezzate. Nelle poche lapidi leggibili, le date sono riferite ai primi decenni del novecento.
Una delle poche lapidi ancora leggibili del cimitero riporta il nome di Natalina Frosali, “morta il 30 gennaio 1931 in età di anni 27, la famiglia e l’amato consorte”.