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Ghivizzano: antico borgo fortificato dei Castracani

Il piccolo borgo medievale di Ghivizzano fa parte del comune di Coreglia Antelminelli, dalla quale dista circa 10 chilometri. Da Lucca sono circa 30 km, si segue il corso del Serchio lungo la strada n°12 fin oltre Borgo a Mozzano, poi si prede a sinistra in direzione di Barga e della Garfagnana, Ghivizzano appare sulla destra della strada dopo aver percorso circa 8 km dal bivio.

LA STORIA

Il primo documento storico che accenna a Ghivizzano risale al 983. Il castello a partire dalla fine del X fino alla seconda metà del XIV secolo fu feudo e giurisdizione dei Rolandinghi, poi dei Castracani che lo elessero a residenza familiare e a centro delle loro operazioni militari. La sua importanza crebbe notevolmente sotto Francesco Antelminelli, prima vicario poi conte di Coreglia, che dal 1329 al 1355 dimorò a lungo in questo castello. Dopo la sua morte, avvenuta violentemente per mano dei figli di Castruccio, conservando la giurisdizione su tutta la vicaria della montagna abitò a Ghivizzano Nicolao, figlio di Francesco, che ne fu cacciato nel 1369.

Da allora Ghivizzano rimase pacifico possesso di Lucca, esclusi gli anni successivi al 1438 durante i quali, espugnato da Francesco Sforza, alleato di Firenze, divenne fino al 14 maggio 1441 un minuscolo potentato del famoso capitano. Tornò poi a far parte dello Stato lucchese.

UN BORGO FORTIFICATO

L’ingresso sud al paese è dato da una porta ad arco, da cui si snodano la via piastronata che conduce al centro e la suggestiva via Sossala (sub sala= sotto il palazzo), con cielo a volta illuminato solo da feritoie. Tale via passa per il settore meridionale del castello, e dove si apre conduce ad ammirare archi, ripide scalette, ballatoi di legno sospesi, finestrini in mattone, torri.

Vicolo del borgo di Ghivizzano, Coreglia Antelminelli, Lucca.. Author and Copyright Marco Ramerini
Vicolo del borgo di Ghivizzano, Coreglia Antelminelli, Lucca.. Author and Copyright Marco Ramerini

La chiesa di San Pietro e San Paolo, innalzata nel 994 dai Rolandinghi, fu restaurata e ingrandita in pieno periodo romanico dai Castracani, ben conservati, all’interno della chiesa di San Pietro e San Paolo, sono quadri di ottima fattura e un tabernacolo antico oltre alle tombe di Giovanna Castracani (morta nel 1336) e di Filippo Castracani (morto nel 1347), moglie e figlio di Francesco Castracani. Interessanti sono anche il campanile, la scalinata che conduce alla fortezza e la torre.

Nella chiesa di Sant’Antonio sono l’ambone di un pulpito e il fonte battesimale quattrocentesco. Il paese è molto caratteristico per i suoi vicoli coperti e per i tanti tabernacoli della Madonna.

BIBLIOGRAFIA

  • AA. VV. “Toscana” Guide Rosse Touring Club Italiano, 2007
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  • AA. VV. “Guida di Lucca, Versilia e Garfagnana” 2012, Toscana Book
  • Angelini Lorenzo “Storia e arte in Garfagnana” 2009, Pacini Fazzi