Poco oltre Colle Alta, si giunge al bivio in località Le Grazie, qui si prende la strada provinciale n°27 in direzione di Casole d’Elsa, percorso poco più di un chilometro, si gira sulla destra seguendo una piccola strada delimitata da due cipressi con indicazione Badia a Conèo.
Si prosegue per un paio di chilometri fino a che, sulla sinistra si giunge alla splendida chiesa della Badia a Conèo.
Badia a Conèo fu uno dei più antichi monasteri dei Vallombrosani, facente parte del plebanato di Colle della Diocesi di Volterra, l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Conèo entrò a far parte della congregazione vallombrosana tra il 1073 e il 1076, nel XVI secolo fu probabilmente commenda di Alessandro Farnese (il futuro papa Paolo III).
UNA CHIESA IN STILE ROMANICO SENESE
Era una delle tante badie date in commenda ai famigliari dei papi, quando nel 1592 i beni della Badia furono dati alla nuova cattedrale vescovile di Colle, e la chiesa di Conèo fu dichiarata battesimale.
Dell’antica Badia, oggi si conserva la chiesa in stile romanico-senese di Santa Maria, consacrata nel 1123. La pianta della chiesa è a croce latina, ad un unica navata conclusa da un transetto e con una cupola su pennacchi con tiburio esterno ottagonale.
La facciata presenta una partizione in arcate di stile volterrano. Nel presbiterio si trovano tre absidi di cui solo quella centrale mostra la curvatura all’esterno. Mentre l’interno, non visitabile, è diviso da un arco trasversale poggiante su semicolonne pensili con i capitelli decorati a motivi astratti e testine umane.
Sul retro della Badia si trova un tratto di strada selciata medievale che la collega con le case di Conèo. Poco distante dalla Badia, nella valle del botro Conio, sulla sinistra, subito sotto la Badia è un’interessante acquedotto di epoca Granducale.
BIBLIOGRAFIA
- AA. VV. “Toscana” Guide Rosse Touring Club Italiano, 2007
- Tigler, Guido “Toscana romanica” Jaca Book, Milano, 2006
- Poli Vittorio “Valdelsa Romanica” 1985, Nencini