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Al termine del percorso museale si trova la Sala delle Carte Geografiche o Stanza del Guardaroba. In questa stanza era in origine la Guardaroba Medicea del Granduca Cosimo I. Cioè la sede dell’istituzione che conservava, inventariava e movimentava tutti i beni dello Stato e del Sovrano.
La sala presenta uno stupendo soffitto di legno opera di Dionigi Nigetti. Mentre le pareti sono occupate da armadiature decorate con 53 mappe dipinte ad olio. Tali mappe furono dipinte – tra il 1563 e il 1589 – sulle ante degli armadi, per opera del frate domenicano Egnazio Danti e di Stefano Buonsignori.
MAPPE GEOGRAFICHE CHE RAPPRESENTANO LA CONOSCENZA GEOGRAFICA DELL’EPOCA
Le mappe sono di grande interesse storico e costituiscono un documento di valore inestimabile delle conoscenze geografiche della seconda metà del XVI secolo. Parte delle mappe furono ricavate dalla Geographia di Tolomeo le altre si rifanno ad opere contemporanee del XVI secolo e rappresentano tutto il mondo allora conosciuto.
Al centro della sala è esposto il grande globo “mappa mundi” rovinato da eccessivi restauri. Una particolarità curiosa delle armadiature è che alcune nascondono passaggi segreti ad altri ambienti. Tali passaggi segreti normalmente non sono accessibili a chi visita Palazzo Vecchio. Per esempio dietro la carta dell’Armenia si trova un passaggio segreto che porta al Camerino della duchessa Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I de’ Medici. Per questa duchessa, sul finire del XVI secolo, fu infatti realizzato, uno studiolo legato alla sua passione per il collezionismo.
Una caratteristica curiosa dell’ambiente è la presenza di una piccola finestra, protetta da una grata, dalla quale la duchessa poteva osservare, non vista, il Salone dei Cinquecento.
Adesso, finita la visita di Palazzo Vecchio, potete uscire dalla porta principale di Palazzo Vecchio e andare alla scoperta della figura dell’Importuno e della sua curiosa leggenda legata a Michelangelo. L’Importuno di Michelangelo.
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