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Si giunge ora alla Sala dell’Udienza che era la Camera di Giustizia, usata per le riunioni e le udienze della Signoria. In origine anche a questo piano c’era un grande salone, la Sala Grande. Le sue dimensioni erano simili a quelle del sottostante Salone dei Duecento. Ma tra il 1470 e il 1472 l’ambiente fu diviso, per opera di Benedetto da Maiano, da un muro andando a formare le due sale attuali: la Sala dell’Udienza e la Sala dei Gigli.
GLI AFFRESCHI DELLE STORIE DI MARCO FURIO CAMILLO
La sala ha un meraviglioso soffitto a casettone ricoperto d’oro, opera di Giuliano da Maiano del XV secolo. La sala fu decorata tra il 1543 e il 1548 da Francesco de’ Rossi detto il Salviati e da Domenico Romano, con affreschi che raffigurano le Storie di Marco Furio Camillo. Tra le scene sono presenti la Conquista di Veio, la Punizione del Maestro di Falerii, Camillo che sconfigge i Volsci. Ma la scena principale è il Trionfo di Camillo.
Lo scopo di questi affreschi è soprattutto quello di esaltare la figura di Cosimo paragonato a Furio Camillo, e accumunato con quest’ultimo dall’obiettivo di conquista dell’Etruria e dalla difesa dell’Italia dai Francesi. Marco Furio Camillo era un militare romano che fu varie volte tribuno e dittatore di Roma. Egli nel 391 a.C. fu esiliato e al suo ritorno aveva liberato Roma dall’invasione dei Galli Boi.
La sala dell’Udienza è collegata tramite una porta alla Cappella dei Priori. Infine dalla Sala dell’Udienza si accede anche alla Sala dei Gigli attraverso un bel portale in marmo, opera di Benedetto e Giuliano da Maiano, e da una preziosa tarsia intagliata da Francesco di Giovanni detto il Francione, del XV secolo.
La visita delle sale del secondo piano dei Quartieri Monumentali prosegue, in particolare visiteremo adesso la Sala dei Gigli.
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