Scritto e ricercato da Marco Ramerini
In archivio ho trovato un documento riguardante la leva con stranissime annotazioni che sembrano un presa in giro…..1 In questo documento, relativo al “Registro dei Giovani della Leva del 1863 (nati nel 1844)”, tra i tanti nominativi viene riportato anche quello di Cammillo Checcucci, ma nel suo documento le stranezze abbondano….
La prima stranezza è che oltre al nome di Camillo sono riportati quelli che dovrebbero essere altri suoi nomi (ma come vedremo sembrano essere nella realtà solo nomi di fantasia messi da colui che ha compilato il documento) e cioè i nomi di “Niccolò, Ugo, Benvenuto, Rodrigo ecc.” e poi dopo eccetera è scritto “turbolento”. Forse Cammillo, figlio di un possidente, aveva reagito in modo altezzoso a colui che faceva la relazione per la visita di leva ed era stato preso di mira, chi lo sa…. credo che non lo sapremo mai…
Ma le stranezze scritte sono altre e molto più pesanti nei suoi confronti. Nella colonna dei nomi dei genitori sono correttamente riportati Michele Checcucci (il padre) e Teresa Papi del Riccio (la madre), poi un’altra stranezza viene scritto, sembra quasi a presa in giro “viventi nella R. (forse Reale?) città di Tavarnelle”. Poi nella colonna della data di nascita, dopo la data 9 maggio 1844, è scritto “ragliante un asino”, come a dire, il giorno in cui nacque Cammillo ragliò un asino, forse segno di sventura, oppure l’asino ragliante è riferito proprio a Cammillo.
Poi nella colonna del luogo di nascita è scritto Tavarnelle via Roma n°28 e poi “Parroco Cecconi” anche questo piuttosto strano. Nella colonna della residenza è scritto Firenze, ma poi è cancellato e scritto Pisa seguito da “In Val di Mucello”. Ancor più strano nella colonna “Condizione, arte e mestiere dell’iscritto” viene indicato “studente e Doge di Navacchio” anche qui stranissimo e certamente a presa in giro. Poi sono indicati i famigliari ancora viventi: “il padre, la madre e la nonna”. Ma nella colonna delle “Mutazioni occorse dall’epoca della formazione del Giornale a quella della formazione delle Liste di Leva” chi ha scritto il documento si supera in fantasia e pesantezza, sono infatti riportate le seguenti parole “giovane evirato e ermafrodita”.
Quest’astio nei suoi confronti da parte dell’estensore del documento di leva, mi ha però portato a voler approfondire la cosa. Vediamo chi era Cammillo Checcucci. Incuriosito da questo strano documento ho voluto approfondire per vedere se scoprivo qualcosa sulla vita di Cammillo (talvolta anche scritto con una sola “m”). Ho trovato il suo atto di nascita: Cammillo Checcucci (nell’atto di nascita non ci sono tutti i nomi scritti, probabilmente per burla, nel documento di Leva) figlio di Michele Checcucci (possidente) e di Teresa Papi del Riccio abitanti nel popolo di Santa Lucia al Borghetto, nato il 10 maggio 1844, e battezzato il 12 maggio.2 Nel documento di Leva che avevo trovato la data di nascita riportata era invece il 9 maggio 1844.
Riguardo al babbo di Cammillo, cioè Michele Checcucci (di Giuseppe) ingegnere abitante nel popolo del Borghetto3, ho trovato un trafiletto sul numero del 17 febbraio 1894 della rivista “Amarazuntifass. Giornale di Società, Letteratura e Sport” nel quale si riporta la sua morte “In Tavarnelle, sua patria, spirava l’ingegnere Michele Checcucci, padre dell’illustre poeta Cammillo Checcucci, lasciando nell’arte, nella famiglia e nella società luminoso e rimpianto il suo nome”.4 Nel numero del 3 febbraio 1894 della stessa rivista viene annunciato tra i libri del giorno “Ora Solenne” di Cammillo Checcucci.5 Mentre nel numero del 1 maggio 1894 è riportata a tutta pagina una poesia intitolata “Nuptialia”, scritta proprio dal nostro Cammillo per le nozze dell’Avvocato Piero Formichini con la Signora Bianca Amici Grossi, datata 16 aprile 1894.6
Cammillo Checcucci era avvocato e procuratore e aveva lo studio a Firenze in Piazza della Signoria al numero 4.7 Camillo che aveva studiato all’Università di Pisa, oltre al suo mestiere di avvocato e procuratore scriverà alcune opere letterarie tra cui l’opera di maggior successo, “Vita: Poema Lirico” pubblicato nel 1891 a Firenze dai Fratelli Bocca editori. Successivamente nel 1914, per l’editore Successori Le Monier di Firenze, sarà pubblicata una nuova edizione della stessa opera “accresciuta e riformata”. Il libro è dedicato alla memoria della madre Teresa. Per chi fosse curioso, la prima edizione della sua opera è disponibile su google libri in PDF.
Camillo pubblicherà alcune altre opere tra cui “Ora Solenne”, “Alba Nuova” e “Canti Sociali”. Altre poesie sono pubblicate nella rivista “Cordelia”.8 La sua arte poetica viene chiamata “Poesia Scientifica”. Il nostro Cammillo Checcucci ebbe perlomeno 3 figli.9
Che Cammillo attirasse le ire di alcuni, chissà forse a causa del suo carattere, è chiaro anche in uno scritto di Giovanni Zannoni pubblicato nel “Corriere della Domenica” del 22 marzo 1891 e tratto da un articolo scritto l’8 marzo dello stesso anno sul “Fanfulla”. Nello scritto dello Zannoni, l’opera del Checcucci è criticata aspramente.10 Giovanni Zannoni intitola il suo pezzo “Poeti per ridere”, già il titolo dice molto sull’opinione che ha riguardo all’opera letteraria del Checcucci. Scrive lo Zannoni: “E forse sarebbe meglio riderne e non preoccupersene”, “E pensare che qualcuno ha definito questa pappolata di chiacchere insensate come una della manifestazioni più ardite del nostro secolo”.11
Mentre gran parte della critica, almeno inizialmente, dell’opera del nostro Cammillo Checcucci, ne parla con benevolenza, come lo scritto a firma G. Gabardi sulla “Gazzetta Letteraria”12, o quello pubblicato sull’”Arte della Stampa”a firma D.T..13 Scrive G. Gabardi: “Da ogni parte giungono al Checcucci rallegramenti colossali, lodi entusistiche. I giornali riboccano di articoli bibliografici dove “Vita” è portata alle stelle”, “Siamo dunque davanti a un uomo di vero genio, che ignoto, sconosciuto fino ad ieri, s’impone d’un tratto all’ammirazione dei contemporanei”.14 Scrive D.T. nell’”Arte della Stampa”: “l’intiero poema è svolto così bene che la lettura ne alletta costantemente da cima a fondo senza stancare mai per omogeneità meravigliosa”.15
Potremo concludere con quanto scritto dal “Corriere della Domenica” sulla questione: “In medio stat virtus, C’e del buono, e c’è del male; c’è del bello, e c’è del brutto”. “Anche nella forma c’è del colascione in abbondanza, dello strano, del contorto, dell’impossibile: sono quindi ingiustificati e inesplicabili gli entusiasmi del Gabardi. Ma da questo al disprezzo dello Zannoni, che sentenzia come un Giove olimpico ce ne corre!”16
Il nostro Cammillo sembra ancora vivente secondo un testo del 1927: “Chi ricorda ora Camillo Checcucci, vivente vegliardo, autore di un poderoso poema Vita che destò allora tanto rumore ?”17 Ancora su di lui ho trovato, tratto da “La cultura moderna rivista quindicinale illustrata”: “il figlio della grande terra Toscana, certo, parla nell’orazione ch’egli ha tenuto in difesa di Camillo Checcucci (maggio 1918), ormai dimenticato e solitario poeta, ch’ebbe una certa rinomanza, intorno al 1891, con la pubblicazione del poema “Vita”, prima esaltato, poi obliato dalla critica”.18 Dalle stelle alla polvere.
Strano a dirsi, ma l’astio o il dileggio di qualcuno lo ha riportato alla luce, addirittura nel 2022…
NOTE:
1Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: 425 – Registri di iscrizione dei giovani ed elenchi preparatori alle liste di leva Affari militari Classi 1842-46. 1861-1865
2Archivio di Stato di Firenze: Stato civile della restaurazione (1816-1860) > Barberino di Val d’Elsa – Segnatura attuale: 886 – Nati 1844, pag. 52
3Archivio Storico di Barberino Val d’Elsa: F6 Tassa di Famiglia 1883
4Amarazuntifass giornale di società, Anno II, n°4, Vol II, 17 febbraio 1894, pag. 46
5Amarazuntifass giornale di società, Anno II, n°3, Vol II, 3 febbraio 1894, pag. 30
6Amarazuntifass giornale di società, Anno II, n°9, Vol II, 1 maggio 1894, pag. 103
7Annuario toscano: guida amministrativa, commerciale e professionale della regione, 1916, pag. 198
8Cordelia rivista mensile della donna italiana, Anno XII, 1892-1893, vari numeri
9Gazzetta Letteraria, Anno XV, n°10, 7 marzo 1891, pag. 77
10Corriere della Domenica, Anno 2, Milano 22 marzo 1891, numero 12, pag. 133-134
11Corriere della Domenica, Anno 2, Milano 22 marzo 1891, numero 12, pag. 133-134
12Gazzetta Letteraria, Anno XV, n°10, 7 marzo 1891, pag. 77-78
13Arte della Stampa, Anno XX, 21 febbraio 1891, numero 20, Serie IV, pag. 159
14Gazzetta Letteraria, Anno XV, n°10, 7 marzo 1891, pag. 77-78
15Arte della Stampa, Anno XX, 21 febbraio 1891, numero 20, Serie IV, pag. 159
16Corriere della Domenica, Anno 2, Milano 22 marzo 1891, numero 12, pag. 134
17I libri del giorno rassegna mensile internazionale, Editore Treves, 1927, pag. 306
18La cultura moderna rivista quindicinale illustrata, 1919, pag. 534