Ricercato e scritto da Marco Ramerini
Allo scoppio della Rivoluzione Francese il Granducato di Toscana rimase inizialmente neutrale. Solo a causa delle pressioni inglesi che minacciavano l’occupazione del porto di Livorno, l’8 ottobre 1793 il Granduca fu costretto a dichiarare guerra ai Francesi. Tale dichiarazione però non si tradusse in nessuno evento bellico, ma anzi la Toscana, nel febbraio 1795 fu il primo stato ad instaurare relazioni diplomatiche con la Repubblica Francese e a firmare la pace.
Durante la Campagna d’Italia (1796-1797) grazie alla lungimiranza del Granduca di Toscana, Ferdinando III, la Toscana rimase neutrale. Questa scelta permise al Granducato di non essere toccato, se non minimamente dalle guerre che in quegli anni imperversarono nella penisola. I francesi occuparono Livorno nel giugno 1796 e Napoleone il 30 giugno entrò a Firenze, dove fu ben accolto dal Granduca Ferdinando III. Napoleone nell’occasione lasciò in carica il governo granducale.
Le cose però precipitarono alcuni anni dopo, all’inizio del 1799. Il 17 marzo il Granduca fu informato dai Francesi che il Granducato sarebbe stato a breve occupato dalla Francia. In quest’occasione i francesi invitavano il Granduca ad accettare senza opporsi questa occupazione. Le truppe francesi occuparono pacificamente Firenze il 25 marzo 1799, e il 27 marzo 1799 il Granduca, Ferdinando III, fu costretto a lasciare la Toscana e partì per Vienna dove trascorse il suo esilo.
L’OCCUPAZIONE FRANCESE DEL 1799 A BARBERINO E TAVARNELLE
Vediamo quanto ho trovato in alcuni documenti dell’epoca sul primo periodo di occupazione francese e l’impatto che tali accadimenti ebbero sul territorio di Barberino Tavarnelle. Proprio per la mattina del 27 marzo 1799, giorno in cui il Granduca partì per l’esilio a Vienna, era fissata una riunione del magistrato della Comunità di Barberino Val d’Elsa. In questa riunione non si ha notizia di quanto in quel giorno accade a Firenze.1 Solo nella riunione successiva avvenuta l’11 aprile 1799 si fa accenno ad un ordine “del Cittadino Commissario del Governo Francese in Toscana” con il quale vengono confermati provvisoriamente “gli amministratori civili e le imposizioni attualmente in opera”. Il resto dei temi trattati anche in questa seduta riguarda la normale amministrazione.2
I Francesi occupano la Toscana per pochi mesi tra la fine di marzo e il luglio 1799. In questo breve intermezzo i francesi emanano alcuni ordini e disposizioni, alcuni di questi atti sono citati anche nel Libro delle Deliberazioni della Comunità di Barberino Val d’Elsa. Nella seduta dell’11 maggio 1799 sono “partecipati i seguenti decreti del Commissario del Governo Francese in Toscana”: Decreto dell’11 aprile con il quale sono create le Municipalità. Decreto del 13 aprile con cui sono proibite le requisizioni senza approvazione. Decreto del 22 aprile sulle formazione della Guardia Nazionale. Proclama del 30 aprile per “l’approvvigionamento delle truppe da farsi dai Toscani”. Decreto del 5 maggio con cui viene creata una deputazione per dirigere l’approvvigionamento delle truppe. Proclama del 5 maggio “diretto agli abitanti della Toscana relativamente alle insurrezioni fatte”. Notifica del 29 aprile del Commissario di Guerra “riguardante le provvisioni da farsi per le truppe”. Decreto del 6 maggio riguardante “la conservazione e la distribuzione delle provvisioni per le truppe”.3
Nella stessa riunione viene presa in esame anche la richiesta di Santi Verdiani4 diretta al generale Gualtier,5 nelle quale egli chiede “di essere indennizzato dei danni cagionatili dalla truppa Francese”.6 Questa richiesta di danni documenta che un primo passaggio di truppe francesi nell’area della comunità di Barberino Val d’Elsa avvenne certamente prima dell’11 maggio 1799. Nella stessa seduta la comunità di Barberino delibera che nella mattina del 24 maggio “sia innalzato nella piazza del castello di Barberino l’albero della libertà7 e che in tale occasione venga distribuita ai poveri e miserabili di questa comunità l’elemosina di due grazie per ciascuno…”.8
Altre informazioni che attestano un secondo passaggio, molto più importante, delle truppe francesi sono riportate nel resoconto della successiva adunanza (6 giugno 1799). Secondo quanto riportato nei documenti del Consiglio del Magistrato della Comunità di Barberino questa volta le truppe francesi sostano nell’area di Barberino per 4 giorni, tra il 24 e il 27 maggio 1799.9
Nell’adunanza del 6 giugno 1799, viene riferito del Proclama del “generale MagDonald10 del 22 maggio 1799 riguardante le insurrezioni popolari” in particolare nelle città di Arezzo e Cortona.11 Viene inoltre richiesto “ai Maestri di Posta e agli abitanti sulle pubbliche strade della Toscana” di verificare e trasmettere lo stato delle strade della Toscana e dei danni sofferti per il passaggio delle truppe. Viene indicata anche una notifica del “Controllor delle Rendite e Spese dell’Armata di Napoli de’ 4 giugno riguardante l’alienazione di diverse fattorie di luoghi [Pii], e della religion di Malta”, la commissione speciale ordina, il 5 giugno 1799, “agli amministratori dei luoghi pii e beni di Malta di tenere a disposizione del Governo le entrate delle medesime”.
LA QUALITÀ DEL VINO E I PREZZI DEI BENI
Viene anche chiesto di fissare i prezzi ai generi somministrati dalla comunità da alcuni “particolari” per l’approvvigionamemnto delle truppe francesi in occasione del loro passaggio e alloggio. Allo scopo viene preparata dall’assemblea della comunità di Barberino Val d’Elsa una lista con i prezzi dei beni. Tra questi il pane (§5 la u.). Poi molto interessante è la divisione effettuata per i prezzi del vino. Viene infatti indicato come vino di “prima classe” quello “della Badia di Passignano, delle Fattorie del Poggio a Petroio, di Montecchio e di Cortine, e dei cittadini Begliomini, e Palmerini12”. Il prezzo fissato per il vino di prima classe è di £18 il barile. Il vino di seconda classe che viene indicato “a dispensa per le infradette due fattorie” e per tutti gli altri possessori viene valutato a £17 il barile. Il vino di terza classe delle Fattorie del Torrigiani e Buonsignori è valutato a £14 il barile. La carne §5 la libbra. Le “fave [vaunine] £8 lo (staio?), quelle dette [nesolane] £7.3.4 lo (staio?), quelle dette grosse £ 6 lo (staio?). Della vena £5 §13.4 lo (staio?) e £5.6.8 lo (staio?). Del fieno £5 §10 e £5 il [C.o]. Dell’erba £7 la (canata?). Della crusca £6 §13.4 il [C.o]. Della paglia £1 e §10 il [C.o]. Viene infine indicato che se passassero e se alloggiassero nella comunità di Barberino altre truppe francesi il magistrato deve provvedere alla loro sussistenza e di quant’altro avessero bisogno.13
Il consiglio della comunità di Barberino delibera che “fintanto che continuerà il passo di dette truppe uno di loro residenti nel Magistrato debba stare per turno due giorni di permanenza in Barberino per fare quanto occorre, e che debbino intervenirvi tutti loro […] nel giorno del passaggio di molta truppa”. L’organo della Comunità di Barberino chiede che sia “somministrata una somma di denaro per supplire alle spese fatte e da farsi per l’approvvigionamento delle truppe francesi” nella richiesta si fa “conoscere che la Comunità medesima è ormai troppo disastrata stante il passaggio ed alloggio dato al numeroso corpo di dette truppe, e che trovasi adesso mancante di tutte le provvisioni e la sussistenza tanto degli uomini che delle bestie”.14 Allo scopo si decide che una delegazione composta dai cittadini Umberto de’ Nobili e Francesco Pacciani15 vada “a presentarsi unitamante a me16 [Cand.e(?)], a chi occorre in Firenze per vedere di ottenere che le Truppe non alloggino altrimenti in questa comunità, ed a fare le più urgenti premure perché dalla Deputazione degli approvvigionamenti sia pagata almeno una somma a conto per supplire alle spese suddette”. I cittadini Angiolo Mari17 e Carlo Chiostrini18 sono incaricati di redigere la lista delle spese sostenute e da sostenersi per l’alloggiamento delle Truppe Francesi nella comunità di Barberino. L’assemblea rende note le numerose istanze presentate da diversi possessori e abitanti della comunità di Barberino che chiedono di essere indennizzati per i danni sofferti in occasione del passaggio delle Truppe Francesi. Si chiede di verificare le istanze e poi di presentare opportuna relazione di richiesta danni al Generale MacDonald.19 Il generale Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald era il comandante dell’Armée de Naples, questa armata era un’unità dell’esercito francese che prese questo nome dopo la cattura di Napoli nel 1799. La comunità di Barberino Val d’Elsa tra il 24 e il 27 maggio 1799 fu probabilmente testimone del passaggio di quest’armata.
Una nuova riunione del consiglio della comunità di Barberino viene fatta il 14 giugno 1799. In quest’occasione viene recepito l’ordine delle requisizione dei cavalli impartito dal generale MacDonald. La comunità di Barberino deve contribuire con 6 cavalli che devono “essere trasmessi nella città di Firenze”. Viene ordinata la requisizione dei cavalli dei seguenti cittadini: Ferdinando (Lavel?) Fontana, Lino Capponi, Vincenzo Riccardi, Ferdinando Capponi, Pietro Torrigiani e Scipione Capponi. Sono quindi esaminate le note delle spese per il passaggio e gli alloggi delle Truppe Francesi nella comunità di Barberino avvenuto nei giorni 24, 25, 26 e 27 maggio 1799. Nel totale delle spese risultano 16692 (libbre?) di pane e 124 (libre?) di paste per un valore di £4297.12.4. La crusca fornita ai soldati ammonta a 9400 (libbre?) per un valore di £698,6. La fornitura di carne proveniente da diversi macellari, e 8 manzi forniti da diversi possessori, ammonta ad un valore di £4854.3. Il vino ammonta a £8040.17.8. Mentre “le fave e la vena” fornite da diverse persone ammontano a £8232.17.8. Il fieno, anche questo proveniente da diverse persone ammonta ad un valore di £6555.14. La paglia fornita ai soldati ha un valore di £2437.10.8. Altri generi, non meglio specificati, dati ai soldati ammontano a £688.4.4. Per “opere e mercede pagate a diverse persone” viene indicata la cifra di £569.19.8. Per “diversi espressi spediti in vari luoghi per ordinare viveri e foraggi sono state spese £68.15. Per i “rimborsi di Saioli e Calderotti” sono indicate £1332.1.8. Per “le vetture, i barrocci per il trasporto di viveri e foraggi ed altri oggetti per il servizio delle truppe” £3348.11.4. “Per le vetture di manzi” £2536. “Per le vetture di sosta” £240. Infine per spese diverse £137.13.4. 20
LA FINE DELLA PRIMA OCCUPAZIONE FRANCESE
Il 3 luglio 1799 si svolge un’altra riunione del consiglio della comunità di Barberino, si parla diffusamente del passaggio delle truppe francesi, ma non ci sono altre informazioni al riguardo. A questa data la Toscana è quasi completamente liberata dall’occupazione francese. Il giorno succesivo, il 4 luglio 1799 i francesi furono costretti ad abbandonare anche Firenze, la popolazione della città bruciò i simboli della rivoluzione francese. Nei giorni successivi le truppe austriache occupano il Granducato. Si instaura un Governo toscano in nome di Ferdinando di Lorena, ma il Granduca non tornò dall’esilio.
In data 29 agosto 1799 la comunità di Barberino (che comprendeva interamente il territorio dell’attuale comune di Barberino Tavarnelle) recepisce l’editto datato 26 agosto 1799 che riguarda il ripristino “del sistema politico, ed economico, e dell’istessa forma di governo, che vegliava nel Granducato prima dell’invasione dei Francesi”. Vengono aboliti i decreti, le leggi e gli ordini emanati “dall’estinto governo francese”. Sono ripristinati “i metodi, e sistemi osservati nel Granducato prima della sopravvenuta disgrazia dell’ingresso dei Francesi”. Tra le altre disposizioni del Senato Fiorentino (così viene chiamato nel documento il nuovo governo provvisorio della Toscana) c’è l’ordine che sia vigilato che i fornai dispongano sempre nelle loro botteghe “della qualità e quantità” del pane. Viene anche disposto di “non estendersi nella terra del Granducato l’organizzazione della truppa urbana”.21
In occasione della seduta del 29 agosto 1799, Pietro Lucii22, indicato come uno degli stimatori della comunità di Barberino, richiede il pagamento delle £93.6.8 per le perizie fatte per stimare i danni subiti dagli abitanti della comunità. Il Lucii riceve per il momento £84.23 Nella stessa seduta viene pagato con £20 anche Giovanni Padovani24 (legnaiolo di Barberino) per aver fatto, su ordine del Podestà e del Caposquadra di Colle, il cancello all’albero della libertà.25 Viene pagato con 100 scudi il mugnaio Benini per aver fornito la farina per i fornai di San Casciano per fare il pane per la Comunità di Barberino per l’approvvigionamento delle truppe francesi. Sono esaminate le note di spese per l’approvvigionamento e il soggiorno delle truppe francesi. Sono approvate £3310 per Angiolo Mari (possidente del Borghetto) per la fornitura di foraggi e altro. Per le spese sostenute da Francesco Manetti26 (oste di Barberino) £1910. Per quelle sostenute da Gaspero Fusi27 (macellaro di Barberino) £1790. A Davanzato Viviani28 (barrocciaio di Barberino) spettano £2820. A Luigi Matteucci29 (bottegaio di Barberino) £2023. A Vincenzo Zani30 (barrocciaio di Barberino) £360. A Giuseppe Dainelli31 (agente del Pandolfini a Barberino) £360. Ad Antonio Manetti32 (oste di Tavarnelle) £300. A diverse persone indicate nella nota £2350. A David Visibelli ed altri della Comunità di San Casciano £481. Al Podestà33, al cancelliere e a varie altre persone per spese vive e ricognizioni £831. Al “caposquadra di Colle, ai famigli e ai donzelli per le ricognizioni” £152. Ai “capi famigli delle squadre di Colle e Poggibonsi” per la diaria dovuta e l’assistenza £225. A Luigi Biancalani34 (agente del Torrigiani a Vico) ed altri £222.35
IL PASSAGGIO DELLE TRUPPE ARETINE, AUSTRIACHE E RUSSE
Nel resoconto della stessa riunione del 29 agosto 1799 si apprende che da Barberino sono passate anche le truppe aretine e austriache. Perchè viene presentata una nota di rimborso spese a seguito del “passaggio e soggiorno in questa comunità delle truppe austriache e aretine”. L’impatto per la comunità è senza dubbio meno duro di quanto avvenuto durante il passaggio delle truppe francesi, ma questo probabilmente è dovuto anche alla penuria di generi alimentari di cui soffre il territorio di Barberino dopo il passaggio del primo esercito. Qui di seguito i nominativi di coloro che richiesero i danni, i nomi sono, in parte, gli stessi, anche se sembra che, in questo caso, le spese maggiori siano stati effettuate da cittadini di Tavarnelle/Borghetto36: Ad Antonio Manetti (oste di Tavarnelle) “per viveri, foraggi e alloggi somministrati alle truppe austriache” £48. A Francesco Pacciani “camarlingo di questa comunità per razioni in contanti somministrati alle truppe aretine” £1053. Ad Angiolo Mari (possidente del Borghetto) “per viveri e foraggi somministrati alle medesime” £270. A Francesco Manetti (oste di Barberino) £90. Ad Andrea Chiti37 (postiere del Borghetto) per vetture £28. Ai fabbri Gaetano Pistelli38 e Antonio Bagnoli39 (“magnano”40 al Borghetto) per ferrature di cavalli e accomodatura di armi £14. Il gonfaloniere Angiolo Mari chiede il rimborso di £38 che erano state distribuite ai poveri in occasione delle Liberazione della Toscana dalle truppe francesi.41
Nella seduta del Consiglio Generale del 3 settembre 1799 viene informata la comunità che è stata venduta “per mezzo di pubblico incanto” una cavalla lasciata dalle truppe francesi, il cui ricavato di £52 è a “profitto della comunità di Barberino”.42 Una somma totale di £300 viene pagata ad alcuni abitanti inseriti nella lista di coloro che sono stati danneggiati dal passaggio delle truppe francesi. Tra loro troviamo Francesco Manetti, oste di Barberino, Gaspero Fusi, macellaro di Barberino, Antonio Manetti, oste di Tavarnelle, alcuni vetturali e il postiere di Tavarnelle. Mancando i soldi per rimborsare tutti, il magistrato e i membri del consiglio “convengono d’invitare i possessori abitanti nel territorio di questa comunità a somministrare a cambio delle somme alla Comunità per supplire al pagamento delle spese sopradette”. Allo scopo viene incaricato il “Sig. Umberto de’ Nobili43 loro collega” a stipulare “le convenienti scritte con i patti e condizioni da convenirsi autorizzandoli ad obbligare il patrimonio comunitativo alla restituzione di dette somme”….“dichiarando che anco le piccole somme saranno accettate e gradite”.44
Dall’adunanza del Consiglio della Comunità del 15 ottobre 1799 si viene a conoscenza del frequente passaggio delle truppe Imperiali nel territorio della Comunità. Per “somministrare le razioni e gli alloggi alle Truppe Imperiali nel loro passaggio e stazione” nella Comunità di Barberino vengono eletti due deputati: Giovanni Banchi45 per Tavarnelle e Gaetano Mugnaini46 per Barberino. Viene anche stabilita “la mercede da pagarsi per le vetture occorrenti per il servizio delle Truppe Imperiali”…“per le vetture che verranno fatte dai contadini sia pagata ai medesimi la mercede prescritta” mentre per i barrocciai “sia pagata del doppio in proporzione della quantità delle bestie”.47
Nella riunione del 23 novembre 1799 viene incaricato Umberto de’ Nobili di approvare il conteggio del dare e avere tra la comunità di Barberino e quella di Poggibonsi in relazione alle somministrazioni e spese fatte per le Truppe francesi. Inoltre viene presentata l’istanza dei vetturali “che hanno servito per condurre i carriaggi delle Truppe imperiali e russe da Siena a Roma” e che richiedono il pagamento del loro servizio. Il consiglio della Comunità risponde all’istanza dei vetturali informandoli che saranno pagati “quando saranno pervenuti gli ordini opportuni per il pagamento la mercede di £ fatte il giorno per ciascuna bestia, convenendo che un egual mercede sia pagata a quelli che hanno servito le Truppe austriache. Per quanto riguarda la vertenza dei barrocciai della Comunità di Barberino che avevano lavorato per le truppe russe a Siena, nell’adunanza del 28 gennaio 1800 c’è la notizia di una lettera proveniente dalla Deputazione degli approvigionamenti della città di Siena in cui si informa il consiglio del pagamento fatto a diversi barrocciai della Comunità di Barberino per il servizio fatto alle truppe russe. I barrocciai replicano che non sono soddisfatti del pagamento e chiedono alla Deputazione un indennizzo per la requisizione subita.48
In un altra istanza del 23 novembre 1799 sono richiesti nuovamente i pagamenti per il passaggio e stazione a Barberino delle Truppe francesi. In questo caso vengono approvati i seguenti pagamenti: Ad Angiolo Guidi49, uno degli stimatori pubblici, che aveva stimato i danni subito da diverse persone viene approvata la somma di £40. A Francesco Begliomini50 £66 §13.4 “per avere riviste le stime fatte dal Sig. Guidi e dall’altro perito Sig. Lucii”. A Gio: Batta Cosci deputato agli alloggi per Tavarnelle £20. A Ruperto Pucci e Silvestro Bencini deputati ad assistere alla distribuzione del vino £14 metà ciascuno. A Giovanni Brettoni51 deputato al magazzino del vino £16. Al Sig. Dottor Gaspero Cupieri52 deputato agli alloggi per Barberino, come supplemento a quanto ha già ricevuto £20. A Vincenzo Pozzali deputato al magazino del vino £13. A Gaetano Pieri53 provveditore di strade per rimborso alle spese vive per la diaria di altre 6 giornate oltre alle altre 3 già pagateli £20. A Filippo Viti54 per rimborso dispese fatte per porto di paioli £5 §6.8.55
La situazione della popolazione alla fine del 1799 deve risultare molto critica. Il passaggio di un tale numero di truppe ha profondamente impoverito il territorio e la sua la popolazione. Il governo della comunità tenta di correre ai ripari. Nell’adunanza del 28 gennaio 1800 interviene anche il Podestà di Barberino che ritiene “conveniente” che il Magistrato comunitativo provveda ai bisogni della povera gente “con procurare i mezzi opportuni affinché non manchi di pane ai prezzi più discreti, e perché siano aperti dei lavori onde impiegare la loro opera”. Viene presentata anche la proposta del Sig. Pievano Vincenzo Fabbroni, il pievano di San Pietro in Bossolo, che si offre di prendere l’incarico di aprire un forno per fare il pane “a tutte sue spese di manifattura e di legne, e di venderlo al prezzo rigoroso che risulterà da uno scandaglio da farsi, purché la comunità provveda di una quantità di grano dalla Deputazione Annonaria che a forma di una lotteria scritta dalla medesima”. Viene constatato l’alto costo del grano e i lamenti che questo provoca nella popolazione della comunità di Barberino “ridotta per la massima parte in gran miserie” e visto che nessuno degli ordini religiosi che assistono la comunità di Barberino “è capace di assumersi l’incarico dell’apertura di un forno normale, e che il suddetto Sig. Fabbroni potea ben disimpegnarsi di tale incombenza, e rispondere delle conseguenze della medesima”. Viene quindi deliberato che “sia pagata a pronti contanti la quantità di tre moggia di grano da consegnarsi al suddetto [il pievano Fabbroni], il quale dovrà precedentemente obbligarsi a riceverlo per quel prezzo che sarà pagato, a panizzarlo, e venderlo agli abitanti di questa comunità al prezzo che ne risulterà dallo scandaglio da farsi dal medesimo con l’assistenza del Sig. Gaetano Zobi56”. Infine è anche impartito l’ordine che “i poveri braccianti di questa comunità” siano impiegati nei lavori di rifacimento e risistemazione di due tratti di “Strada Regia Romana e Traversa”.57
Nella seduta del 15 luglio 1800 si hanno altri accenni a richieste di pagamento per il passaggio delle truppe francesi. Giuseppe Dainelli, agente del Sig. Batta Pandolfini chiede di essere “assolto” dal pagamento di £30.15 per il pane “adducendo di aver consumato detto pane per gli ufiziali che suono mandati ad alloggiare nella di lui casa e di non avere questo conto posto cosa alcuna nella nota delle spese da esso fatte per il trattamento di detti ufiziali come pure di essere rimborsato perr una mezzina di rame da esso smarrita nella suddetta occasione”. Il consiglio di comunità accoglie la richiesta e abbuona £38 al Dainelli (il valore del pane e della mezzina). In quest’occasione viene anche deliberato che non sia conveniente per i piccoli crediti causati dal passaggio delle truppe francesi inseririrli nel “Monte redimibile”, ma sarà più conveniente pagare direttamente dalla comunità i crediti e che la “Comunità stessa formi un credito nel monte suddetto”. Viene quindi ordinato che con gli avanzi di cassa del mese di agosto siano pagati i creditori che non superino le 70 lire. 58
Nella stessa occasione sono pagati a Niccolò Sodini per spese fatte al tempo del Governo francese £17 per l’erezione dell’albero (della pace) e l’imbiancatura “dell’armi esistenti nel Palazzo Pretorio”.59
Nell’assemblea del 20 agosto 1800 viene riportato il conto totale dei pagamenti fatti dal Camarlingo della Comunità “per l’approvvigionamento delle diverse truppe in occasione del loro passaggio, e stazione in questa comunità”. Per l’occasione sono approvati i seguenti pagamenti: Per le Truppe francesi £11599.18.8. Per le Truppe imperiali £943.19.8. Per le Truppe aretine £21.60
OTTOBRE 1800: TORNANO I FRANCESI
Dopo un periodo nel quale non sono fatti riferimenti alle truppe nell’area della comunità di Barberino, nella riunione del 15 ottobre 1800 il podestà ritiene necessario che siano eletti dei deputati per assistere agli approvvigionamenti e agli alloggi delle truppe qualora dovessero passare e fermarsi in questa comunità. Allo scopo sono eletti: Per la soprintendenza agli approvvigionameti: Gaetano Zobi, Bernardo Bernardi (come ? del Sig. Palmerini), Pietro Vallecchi (come ? del Sig. Guidi) “anzi” (che viene sostituito da) Giuseppe Zani (come ? del Sig. Guidi). Per gli alloggi e altre occorrenze vengono nominati: il Dott. Alessandro Banchi, Giovanni Banchi, Pietro Lucii e Angiolo Mari.61 Quindi dalle autorità viene ritenuto imminente un nuovo passaggio di soldati dall’area di Barberino. Siamo in affetti nel momento in cui i francesi dopo aver sconfitto, nel giugno 1800, gli Austriaci nella decisiva battaglia di Marengo, decidono, il 14 ottobre 1800, di occupare la Toscana.
Il 24 ottobre 1800 sono fatte altre nomine per la gestione del passaggio delle truppe. In quest’occasione sono nominati: Per ricevere il pane e la biada: Gaetano Zobi, Giovanni Zobi e Vincenzo Taddei. Per dispensare il pane: Giovanni Chiti “anzi” (che viene sostituito da) Vincenzo Vallecchi e Marco Zobi. Per provvedere il vino e le biade: Gaetano Pieri e Evangelista Mari (per dispensarla). Per provvedere il fieno: Evangelista Mari e Giovanni Chiti (per dispensarlo) e Antonio Fusi (per pesarlo).Alla stessa data viene ordinato di “somministrare” ad Anton Francesco Palmerini soldi 50 per provvedere alle biade per il servizio delle truppe. Viene riportata anche la notizia di due lettere inviate una dal podestà di Poggibonsi e una dal gonfaloniere della Comunità di Poggibonsi nelle quali si ordina “la requisizione di denaro e fieno per il servizio delle truppe che sono per passare di quel luogo”. La comunità di Barberino risponde che al momento non è possibile fornire il denaro e fieno richiesto a causa delle spese occorse per il passaggio delle truppe dell’anno precedente.62
Nella riunione datata 4 novembre 1800 si ordina al camarlingo della comunità di rimettere a Anton Francesco Palmerini £700 per pagare in parte le spese dovute durante il passaggio delle Truppe francesi. Viene anche data facoltà a Gaetano Zobi e ad Alessandro Banchi “di poter requisire otto letti per servizio alle truppe francesi.63
Nella successiva riunione datata 19 novembre 1800 si fa riferimento ad alcune circolari emanate dai francesi tra cui: “La dichiarazione fatta dal Generale Comandante in Toscana sopra il raccoglimento degli effetti appartenenti ai suoi nemici”. In un altra circolare sono proibite le requisizione senza espreso ordine del Tenente General Dupont64. In un’altra circolare viene ordinato alla comunità di Barberino la requisizione di 4 cavalli. Viene deliberato l’acquisto a spese e per conto della comunità dei 4 cavalli, allo scopo viene incaricato Angiolo Guidi, che può avvalersi dell’aiuto di Giovanni Chiti. Riguardo ai 4 cavalli requisiti si hanno altre informazioni nell’adunanza del 23 dicembre 1800 nella quale si viene a saper i nomi di coloro che fornirono i cavalli, infatti sono rimborsate dalla comunità ad Anton Francesco Palmerini £399 per una cavalla, a Giovanni Chiti £238 per un cavallo, a Francesco Castellacci £374 per due cavalli.65
In una circolare viene notificata “l’Epizootia Bovina”, infatti dopo la penuria di generi alimentari e denaro causate dal passaggio delle varie truppe, nell’estate 1799 scoppiò anche un’epidemia di afta epizootica, che è una malattia infettiva dei bovini.66 Tale epidemia sembra che si sia protratta per alcuni anni, infatti nei documenti, se ne riparla anche nella primavera del 1802 e da quanto scritto sembra che non sia ancora terminata: i medici chiedono gratificazioni per tutte le visite effettuate ai bovini nei macelli “a tutto questo giorno a causa dell’afta epizootica”.67 Solo nell’aprile del 1803 si ha notizia che ormai l’epidemia di afta epizootica, c’è infatti un’istanza “sulla cessata epidemia di epizootica bovina”.68
Sembra che il passaggio delle truppe durante il mese di novembre 1800 sia abbastanza continuo ma nei documenti si fa anche riferimento a degli “inconvenienti che giornalmente succedono in Barberino in occasione del passaggio delle Truppe francesi” per eliminare questi inconvenienti viene ordinato dalla “Real Segreteria di Finanze de’ 17” al Magistrato della comunità “di far trasferire sollecitamente in Barberino i Deputati che abitano in Tavarnelle o a eleggere altri soggetti più adatti a supplire all’urgenza del momento”. L’assemblea della Comunità replica agli ordini indicando che “il Magistrato loro non è inteso che sia accaduto alcuno inconveniente né in Barberino né in Tavarnelle in occasione del passaggio delle truppe, che pa stazione militare ordinaria si fa in Tavarnelle essendo questo luogo più adatto di Barberino per ricevere le truppe e perciò sembra più conveniente, che i Deputati siano di Tavarnelle molto più, che in Barberino non vi sono soggetti idonei per esercitare un tal ufizio”. Per avere il miglior servizio e non ci siano inconvenienti la Deputazione di Tavarnelle sarà composta da: Dott. Alessandro Banchi, Giovanni Banchi, Gaetano Zobi e Vincenzio Vallecchi. Viene nuovamente affermato che la sosta delle truppe deve essere fatta a Tavarnelle e per evitare inconvenienti viene nominato Gio: Batta Guidi residente in Barberino di corrispondere con la Deputazione di Tavarnelle “e indirizzare alla medesima le Truppe, che volessero fermarsi in Barberino”. Infine viene anche ordinato di dare £300 a Anton Francesco Palmerini “per supplire alle spese che sono occorse e che possono occorrere nell’approvvigionamento e passaggio delle truppe. Il passaggio delle truppe nel mese di dicembre deve essere costante e frequente. Il 3 dicembre 1800 sono deliberati altri 600 soldi da dare a Anton Francesco Palmerini per “per supplire alle spese che sono occorse e che possono occorrere nel passaggio e approvvigionamento delle truppe”.69 Ancora in data 30 dicembre per lo stesso motivo vengono date al Palmerini altre £700.70 Poi alla fine di gennaio 1801 il Palmerini riceve, per lo stesso scopo, altri 1200 scudi.71 Il 14 maggio 1801 il Palmerini riceve altri 600 scudi e altrettanti ne riceve nel giugno dello stesso anno.72
Nell’adunanza del 23 dicembre 1800 viene deliberato che siano rivisti e appurati “i conti delle spese occorse nel passaggio delle Truppe francesi e cisalpine” allo scopo viene ordinato di affiggere “pubblici editti per richiamare detti conti in mano dei Deputati di Tavarnelle”. Alla revisione e al controllo di questi conti sono incaricati Luigi Michelozzi, Angiolo Guidi e Anton Francesco Palmerini. Mentre viene ordinato al Camarlingo della Comunità di dare ad Anton Francesco Palmerini la somma di £1400 per supplire al pagamento di dette spese. La comunità di Barberino è chiamata a concorrere alle spese per il mantenimento del comadante della piazza di Poggibonsi.73
Il 26 gennaio 1801 Bernardo Bernardi e Gio. Batta Guidi sono incaricati ad assistere a Barberino in occasione del passaggio delle truppe.74 Durante la riunione dell’8 febbraio1801 viene constata l’impossibilità da parte della Comunità di continuare a “supplire alle forti spese che occorrono per l’approvvigionamento dele truppe” allo scopo viene deciso di inviare a Firenze Anton Francesco Palmerini e il camarlingo Francesco Pacciani unitamente al cancelliere per “fare le opportune istanze al Governo”.75 Nell’adunanza succesiva datata 19 febbraio 1801 la Camara delle Comunità invia alla Comunità di Barberino una circolare nella quale si chiede di inviare a Firenze dei rappresentati, allo scopo vengono nominati Francesco Romei e Anton Francesco Palmerini essi hanno l’incarico “a trattare col Governo suddetto in nome del Magistrato loro di tutto ciò che può che può interessare il bene dei popoli compresi in questa comunità”. Viene presentata al Governo Toscano un’istanza dalle comunità di Barberino e San Casciano con la quale si chiede “un sussidio per pagare i debiti contratti …. per l’approvvigionamento delle truppe”. La somma delle spese fatte dalla comunità di Barberino ammonta a £3500, ma ne sono state pagate solo £2000. Vengono requisti una cavalla e una mula rispettivamente al Dott. Gaspero Cupieri e a Niccola Mugnaini.76
Il 6 marzo 1801 c’è una nuova circolare del Provveditore della Camera delle Comunità nella quale si chiede a Barberino di provvedere 619 scudi per il vestiario di un corpo di gendarmeria. La comunità in questo periodo ha un cronico bisogno di fondi. Vengono tentate varie misure per reperire i denari, alla fine vengono aumentate le tasse e viene anticipata la loro riscossione.77
Nei documenti risultano ancora strascichi del primo passaggio delle truppe francesi nel 1799: Gaspero Fusi78 chiede alla Comunità di Barberino di non essere più molestato per mezzo del tribunale da parte di Antonio Renzi per il pagamento di una vacca “che fu macellata dal Fusi per l’approvviginamento delle truppe francesi nell’anno 1799”. Il Fusi chiede che sia inserito nella lista dei creditori il Renzi e lui liberato dalle molestie del tribunale. La comunità delibera che “fosse conveniente che potesse imputarsi in conto del debito che ha per dipendenza di canoni del provento del Macello l’importare della suddetta vacca che deve pagare a detto Renzi”.79
La Comunità di Poggibonsi più volte fa richiesta a quella di Barberino di requisire generi alimentari, tra le due comunità si apre una diatriba, perché Barberino non vuole e non è in grado di fornire alcunché. Si accenna al fatto che i Deputati di Poggibonsi hanno più volte “in una forma anche illegale, avvalendosi della forza fatte delle rilevanti requisizioni di diversi generi e contanti nel territorio” della Comunità di Barberino. La Comunità di Barberino chiede di fare istanza a quella di Poggibonsi di cessare di molestare i possessori della comunità di Barberino. La comunità di Barberino dubita che quella di Poggibonsi abbia “fatto una giusta erogazione dei molti generi che hanno requisiti e non solo in questa che in altre comunità” e richiede che la Comunità di Poggibonsi renda un esatto conto dell’amministrazione e che tale conto sia controllato anche da membri della comunità di Barberino.80 Sembra che la richiesta della comunità di Barberino sia accolta, perché nella successiva riunione, tenuta il 22 aprile 1801 viene deliberato che Anton Francesco Palmerini sia incaricato ad assistere per interesse della comunità di Barberino alla revisione dell’amministrazione tenuta agli approvvigionamenti militari dai Deputati di Poggibonsi.81
UN’EPIDEMIA AFFLIGGE TAVARNELLE
Nel giugno 1801 c’è anche un accenno a medicinali da importare per somministrare ai malati miserabili di Tavarnelle “in occasione del male epidemico”.82 Riguardo a questa epidemia c’è un altro accenno nei verbali, quando alla riunione del mese successivo (17 luglio) viene pagato il cerusico di Tavarnelle Valecchi “per tre sezioni fatte ai cadaveri dei defunti in Tavarnelle in occasione dell’epidemia”.83 Si parla nuovamente di epidemia il 20 agosto 1801 quando i medici Dott. Gaspero Cupieri di Barberino e il cerusico condotto di Tavarnelle Vincenzio Valecchi chiedono un riconoscimento (recognizione) per il servizio svolto “in occasione della straordinaria epidemica malattia di Tavarnelle”. Viene deciso di dare ai due medici il riconoscimento richiesto, al Cupieri vengono asssegnati 12 zecchini, mentre al Valecchi vengono assegnati 8 zecchini. Si chiede però ai medici di continuare il loro lavoro “fintanto che durerà la divisata epidemica malattia, che non è per anche cessata”. Questa misteriosa epidemia sembra che abbia esclusivamente colpito Tavarnelle perchè nei documenti si fa sempre riferimento alla malattia di Tavarnelle.84 Il 27 ottobre 1801 viene deliberato di rimborsare al cerusico Vincenzo Valecchi £105 per le medicine somministrate a diversi malati poveri di Tavarnelle.85 Non è escluso che l’epidemia in questione, circoscritta esclusivamente a Tavarnelle, sia causata dal pozzo pubblico del paese (vedi: Il Pozzo pubblico di Tavarnelle e un’epidemia ad inizio ottocento).86
La comunità di Barberino aveva fornito “viveri e foraggi per coloro che conducevano da Siena a Firenze i cavalli requisiti nell’anno decorso per il servizio delle truppa di cavalleria Toscana”.87
La comunità di Barberino nel giugno 1801 oltre alle somme già pagate ha un debito di £8000 per l’approvvigionamento delle truppe.88 Sono anche elencate le spese rimborsate ai deputati e inservienti in occasione del passaggio delle truppe. Tra coloro che hanno ricevuto il rimborso figurano i nomi di: Dott. Alessandro Banchi (£400), Gaetano Zobi (£300), Giovanni Banchi (£280, incluso il servizio fatto al passaggio delle truppe imperiali), Gio. Batta Guidi (£245), Vincenzio Valecchi (£140), Bernardo Bernardi (£140), Gaetano Mugnaini (£21, per il servizio prestato per il passaggio delle truppe imperiali), Filippo Viti (£70), Lorenzo Baldini, Luigi Carli e figlio (£120), Giuseppe Ermini (£56), Niccola Mugnaini (£20), Antonio Fusi (£20), Gio. Batta Cattaldi (£28), Marco Zobi (£14), Francesco Ridi (£14), Poggio Poggi (£140).89 Nell’adunanza del 17 luglio 1801 viene deciso di pagare ai creditori un importo di £2150per le somministrazioni fatte alle truppe di passaggio.90
Ancora nel 1802 (18 marzo 1802) i Padri Mendicanti Conventuali del Borghetto ricevono la cifra di £540 (la cifra viene pagata in due rate) per “risarcire la chiesa e convento, l’una e l’altro devastato dalle truppe nella circostanza che vi furono albergate d’ordine dei deputati di loro comunità”.91 Anche Alessandro Banchi nell’udienza del 22 giugno 1802 informa il Consiglio che “le truppe avevano fatti non pochi danni nella casa di sua abitazione in Tavarnelle in occasione perché nelle passate vicende vi stiedero alloggiate” richiede perciò “le convenienti disposizioni per il sollecito restauro della casa”.92 Un’altra piccola somma di rimborsi per le truppe viene elargita nel giugno 1802 tra i rimborsati troviamo: Giuseppe Mazzoni, Luigi Lombardini di Figlinelle e Pellegrino Pagni come agente dei signori Vincenzo e altri fratelli Vettori.93
Nell’adunanza del 14 dicembre 1802 viene riportata la notifica della Real Giunta di Revisione del 6 novembre 1802 dove sono riportate le “operazioni preparatorie alla definitiva liquidazione dei crediti dei particolari per dipendenza d’invasione o dimora di truppe estere o altre circostanze analoghe”. Per esaminare tali crediti viene richiesta la formazione di una deputazione per ciascuna comunità. Tale deputazione deve essere composta dal Cancelliere Comunitativo, da uno degli attuali residenti nel magistrato e da una terza persona da scegliere tra “le persone più probe, illuminate, e pratiche della comunità”. Fu quindi proposto di eleggere tra i deputati il sig. Domenico Niccoli e tra le persone più probe e capaci della comunità il sig. Giovanni Banchi.94 Nella riunione del 7 gennaio 1803 viene chiarito che tali liquidazioni sono relative alla passata guerra e in particolare per il periodo tra il 1 febbraio 1800 e il 31 dicembre 1801. Ciò riguarda tutti i creditori per somministrazioni fatte alla comunità di denari contanti (parzialmente requisiti o volontarimente imprestati), di generi o robe di qualunque specie, di opere personali. Per presentare le richieste viene fissato il termine del mese di gennaio 1803.95
Il 27 aprile 1803 torna nuovamente nei verbali del consiglio il problema dei pagamenti delle spese occorse durante il passaggio delle truppe negli anni passati. Il governo richiede alla comunità di Barberino di pagare degli arretrati per un valore di £1000 e che la comunità aveva un debito di £2550. L’adunanza di Barberino risponde che il debito che lo stato aveva con loro per il passaggio delle truppe era di molto superiore a quello che loro avevano con lo stato. Inoltre le spese per l’approvvigionamento delle truppe furono fatte su ordine del Governo o su ordine delle truppe medesime “alle quali conveniva forzatamente obbedire”. Che la comunità non è in grado di pagare tale somma e nenache di pagare tante altre cose molto più necessarie come il mantenimento delle strade regie e comunali. Si fa anche presente che un ulteriore aumento di tasse è da escludere perché è già difficile riuscire a riscuotere quelle imposte normalmente, i piccoli possidenti si trovano gravati di “quasi tre tasse di redenzione, le quali i piccoli possidenti pagano con tanto loro disastro e a forza di reiterati, e continui atti esecutivi” si conclude confidando che la comunità di Barberino “resterà benignamente esentata dal pagamento di che si tratta”.96
Oltre alle truppe e alle epidemie ad aggraviare ulteriormente la situazione economica sono le tasse addizionali imposte dal nuovo governo. Nell’Archivio Storico di Barberino sono conservati alcuni dei registri di queste tasse pagate dai cittadini tra il 1799 e il 1802: I Dazzaioli dei Possessori, 1799. Il Dazzaiolo della contribuzione di guerra, 1801. Il Dazzaiolo dell’Imposizione straordinaria, 1802.97
NOTE:
1Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 45 R
2Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 47 R
3Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 48 V, 49 R
4Santi Verdiani dovrebbe essere il figlio trentunenne di Antonio Verdiani lavoratore del Pandolfini a Sant’Appiano. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
5Paul Louis Gaultier de Kervéguen era il generale che aveva occupato Firenze nel marzo 1799 e colui che comandava le truppe francesi di presidio alla città di Firenze.
6Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 51 R
7L’Albero della Libertà era il simbolo della Rivoluzione Francese. Si tratta di un alto palo di legno sormontato da un berretto frigio.
8Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 51 V, 52 R
9Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 55 R
10Si tratta del generale francese Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald comandante nel 1799 dell’Armée de Naples.
11Si tratta delle insurrezioni del movimento popolare conosciuto come “Viva Maria!” che esplosero la notte tra il 5 e il 6 maggio 1799 nella zona di Arezzo. I francesi furono cacciati da Arezzo e da gran parte del contado aretino. I ribelli si dichiararono fedeli al Granduca Ferdinando III di Lorena. Questo movimento, anche grazie all’aiuto di russi e austriaci, porterà alla liberazione dell’intera Toscana, il 4 luglio 1799 i francesi furono costretti ad abbandonare anche Firenze.
12Begliomini e Palmerini sono possidenti residenti nel popolo di San Romolo a Tignano. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
13Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 52 R/V, 53 R
14Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 53 R
15Francesco Pacciani sembra sia addetto alla riscossione delle tasse (forse camarlingo soldato?), viveva nella sua casa di Poggio alle Lame. Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 54 R
16Probabilmente il Gonfaloniere della camunità Angiolo Mari.
17Nel 1800 Angiolo Mari (47 anni) risulta possidente residente nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
18Nel 1800 Carlo Chiostrini (41 anni) risulta possidente residente nel popolo di San Piero in Bossolo. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
19Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 53 Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 53 V
20Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 55 R/V
21Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 57 R/V; 58 R
22Pietro Lucii (49 anni) nel 1799 è un possidente che risiede nel popolo di San Bartolomeo a Palazzuolo. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
23Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 59 R/V
24Giovanni Padovani nel 1799 è il figlio di 32 anni di Stefano Padovani legnaiolo di Barberino Val d’Elsa. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
25Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 60 R
26Francesco Manetti (56 anni, oste) nel 1799 risulta residente nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
27Gaspero Fusi (54 anni, macellaio) residente nel 1799 nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
28Davanzato Viviani (40 anni, barrocciaio) nel 1800 vive nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
29Luigi Matteucci (52 anni, bottegaio) residente nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
30Vincenzo Zani è il figlio trentaquattrenne di Antonio Zani, barrocciaio del popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
31Giuseppe Dainelli (40 anni) è agente del Pandolfini a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
32Antonio Manetti (60 anni, oste) nel 1800 risulta residente nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
33Il podestà di Barberino nel 1799 è il Dott. Giovanni Botti (35 anni). Vive assieme alla moglie Fortunata (39 anni), alla zia Rosa Alba (74 anni) e alla serva Lucrezia (30 anni). Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
34Luigi Biancalani (40 anni) è agente del Torrigiani, risiede nel popolo di Sant’Andrea a Vico. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
35Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 61 R/V
36Il popolo di Santa Lucia al Borghetto comprendeva oltre agli abitati del Borghetto e del Mocale anche tutto il borgo di Tavarnelle, che allora occupava un breve tratto della Strada Regia Romana (attuale via Cassia) tra l’attuale Piazza del Comune (Piazza Matteotti) e la Piazza Vecchia (Piazza Domenico Cresti).
37Andrea Chiti (57 anni, postiere) nel 1799 risulta residente nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
38Gaetano Pistelli (41 anni) viene indicato come operante del Borghetto. I Pistelli (Antonio, Pietro e Giovacchino) sono comunque una famiglia di fabbri, un altro Pistelli, Vincenzio, è “orologaio”. Tutti sono abitanti nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
39Antonio Bagnoli (Bagnioli) è il figlio ventenne di Gaetano Bagnoli, che è “magnano” nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
40Magnano è colui che fa le toppe, e le chiavi. Vocabolario dell’Accademia della Crusca. Volume: 3 – Edizione: 4 Pag. 121
41Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 62 R
42Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 64 R
43Umberto de’ Nobili si firma nelle pagine del registro come gonfaloniere.
44Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 65 R
45Giovanni Banchi, possidente di 41 anni del popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
46Gaetano Mugnaini, possidente di 44 anni del popolo di popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
47Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 69 R/V
48Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 75 V
49Angiolo Guidi (57 anni) è possidente abitante a San Filippo a Ponzano. Su di lui e la sua famiglia vedi: Marco Ramerini “Il popolo di San Filippo a Ponzano negli Stati delle anime da fine settecento a metà ottocento” pag. 59-64
50Francesco Begliomini, possidente di 61 anni, residente nel popolo di San Romolo a Tignano. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
51Giovanni Brettoni (29 anni) “carzolaio”, residente nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
52Domenico Gaspero Cupieri (37 anni) è il medico condotto del castello di Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
53Gaetano Pieri (46 anni) possidente residente nel popolo di Santa Maria al Morrocco. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
54Filippo Viti (28 anni) possidente, figlio di Pietro Viti residente nel popolo di San Bartolomeo e Stefano a Barberino. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
55Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 71 R/V, 72 R
56Gaetano Zobi è un possidente di 63 anni residente nel popolo di Santa Lucia al Borghetto. Archivio Storico di Barberino: 147 (3, 2.6) Barberino di Valdelsa. Descrizione di tutte le famiglie fatte dai messi per la formazione dei dazzaioli di Tassa di Macine per gli anni 1797, 1798, 1799 e 1800
57Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 74 R/V, 75 R
58Tale disposizione viene definitivamente approvata dalla real Giunta e partecipata al consiglio della Counità di Barberino il 15 ottobre 1800. Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 85 V, 86 R, 92 R
59Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 86 R
60Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 88 V
61Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 92 V
62Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 94 V
63Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 95 R
64Si tratta di Pierre Dupont de l’Étang, generale francese che combatté nelle guerre rivoluzionarie francesi e nelle guerre napoleoniche.
65Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 98 V
66Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 95 V
67Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 135 V
68Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 141 R
69Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 95 V, 96 R/V, 97 V
70Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 99 V, 100 R
71Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 100 V
72Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 108 V
73Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 99 R
74Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 100 R/V
75Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 101 R
76Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 101 V, 102 R/V
77Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 103 R
78Gaspero Fusi viene indicato come “procaccia” della comunità di Barberino nell’adunanza del giugno 1801. Il “procaccia” è una persona che esegue commissioni o effettua il trasporto di merci dietro compenso fra diverse località o diversi luoghi. Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 111 R
79Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 104 V
80Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 105 V
81Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 106 V
82Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 111 V
83Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 116 R
84Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 120 V
85Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 130 R
86Vedi: Marco Ramerini – Il Pozzo pubblico di Tavarnelle e un’epidemia ad inizio ottocento.
87Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 124 R
88Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 111 V
89Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 113 V, 114 R
90Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 115 V, 116 R
91Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 138 R
92Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 150 V
93Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 151 R
94Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 163 V
95Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 167 V, 168 R
96Archivio Storico di Barberino: 11 (10) Deliberazioni della comunità di Barberino Val d’Elsa 14 Settembre 1797 – 4 Gennaio 1804; pag. 177 V, 178 R
97Archivio Storico di Barberino: 380 (3) Dazzaioli dei Possessori, 1799. 381 Dazzaiolo della contribuzione di guerra, 1801. 382 (60) Dazzaiolo dell’Imposizione straordinaria, 1802