Categorie
Chianti Firenze Provincia di Firenze Storia Val d'Elsa

Francesco di ser Nardo da Barberino

Scritto da Marco Ramerini.

Nel XIV secolo la città di Firenze era uno dei più importanti centri italiani ed europei nella produzione di libri manoscritti. Tali libri erano generalmente in latino, ma a partire da quell’epoca si pubblicarono sempre più edizioni anche in lingua volgare.

Tra le officine di copisti di manoscritti dell’inizio del XIV secolo a Firenze spicca senz’altro quella di Francesco di ser Nardo da Barberino. Egli produce alcuni dei più pregevoli manoscritti delle officine fiorentine. Secondo le informazioni che abbiamo l’artista fu attivo a Firenze tra il 1330 e il 1350. Francesco di ser Nardo era nato a Barberino in Val di Pesa cioè l’attuale paese di Barberino Val d’Elsa in provincia di Firenze, nelle vicinanze dell’antica città di Semifonte, come da lui stesso indicato in una delle sue opere.

DANTI DEI CENTO

Francesco di ser Nardo viene considerato il precursore e il più importante scrittore di manoscritti del cosiddetto gruppo di “Danti del Cento”. Cioè di quei codici manoscritti eseguiti in un’officina scrittoria di Firenze nella prima metà del XIV secolo con tema la Divina Commedia di Dante Alighieri. Tali manoscritti sono chiamati dei “Danti del Cento” perché si racconta che uno di questi amanuensi scrisse “cento Danti” e con i guadagni che gli fruttarono si formò la dote per maritare numerose figlie: “e si conta d’uno che con cento Danti ch’egli scrisse, maritò non so quante sue figliuole; e di questo se ne trova ancora qualcuno, che si chiamano ‛ di quei del cento ‘, e sono ragionevoli, ma non però ottimi ” come dice Borghini nella “Lettera intorno a’ manoscritti antichi”.

I SUOI LAVORI

Le opere giunte fino a noi prodotte da questo amanuense si trovano conservate in diverse biblioteche italiane. A Milano presso la Biblioteca Trivulziana c’è il Codice Trivulziano 1080, che viene datato al 1337. Mentre tre opere si trovano a Firenze: Nella Biblioteca Medicea Laurenziana si trova il Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125 (detto anche Gaddiano) che risale al 1348. Nella Biblioteca Nazionale Centrale si trova il Codice Palatino 449 (datato alla metà del Sec. XIV). Infine presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze è custodito il Codice Riccardiano 1523, risalente, secondo lo studio di Sandro Bertelli, al periodo attorno al 1340. A Roma nella Biblioteca Nazionale Centrale si trova il Codice Vittorio Emanuele 1189 databile al periodo tra il 1326 e il 1350. Mentre alcuni frammenti del Purgatorio di Dante Alighieri sono conservati presso l’Archivio di Stato di Modena e sono datati attorno al 1345.

Nei codici più importanti di Francesco di ser Nardo (Codice Trivulziano 1080 e Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125) viene copiata la Divina Commedia di Dante. Mentre nal Palatino 449 è il commento in volgare di Alberto Magno e di Tommaso d’Aquino sulla Meteorologia di Aristotele. Il testo in volgare di Alberto della Piagentina della Consolazione della filosofia di Boezio è invece nel Codice Riccardiano 1523. Il testo in volgare delle Vitae Patrum (Vita dei Santi Padri) di Domenico Cavalca è il tema del Codice Vittorio Emanuele 1189.

Francesco di ser Nardo da Barberino, che nelle sue opere utilizza esclusivamente la pergamena, risulta essere, nei suoi lavori, un copista di livello eccelso, meticoloso, preciso che produce opere di elevatissima qualità.

LE SUE FIRME

Le informazioni relative all’autore dei codici sono riportate in due di essi in forma estesa: nel Codice Trivulziano 1080 e nel Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125 (detto anche Gaddiano). In questi due codici l’autore infatti indica per esteso il suo nome. Nel Codice Trivulziano è scritto al foglio 103vB: “Ser Franciscus ser Nardi de Barberino vallis Pese curie Summe Fontis scripsit hunc librum sub anno Domini MºCCCºXXXºVIIº”. Mentre nel Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125 al f. 80vB, sono inserite le sue iniziali e la dicitura: “Franciscus ser Nardi me scripsit in Florentia. Anno Domini MCCCXLVII. Indictione I a”. Infine nei Codice Palatino 449, Codice Riccardiano 1523 e nel Codice Vittorio Emanuele 1189 l’autore indica soltanto le sue iniziali: F.N.

La dicitura di Francesco di Ser Nardo nel Codice Trivulziano. Milano presso la Biblioteca Trivulziana
La dicitura di Francesco di Ser Nardo nel Codice Trivulziano. Milano presso la Biblioteca Trivulziana
Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125 presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze
Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125 presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze
Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana
Codice Laurenziano Pluteo 90 sup. 125. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana

BIBLIOGRAFIA

Per chi è interessato ad approfondire l’argomento qui una bibliografia con alcuni interessanti articoli su Francesco di ser Nardo da Barberino.

Sandro Bertelli “I codici di Francesco di ser Nardo da Barberino” in Rivista di Studi Danteschi, anno 3, fascicolo 2, luglio-dicembre 2003, pp. 408-421.

Sandro Bertelli “Dentro l’officina di Francesco di ser Nardo da Barberino” in L’Alighieri. Rassegna dantesca, vol. 47, luglio-dicembre 2006, pp. 77-90.

Francesco di Ser Nardo, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1970.

V. Borghini “Lettera intorno a’ manoscritti antichi” in Opuscoli inediti o rari di classici o approvati scrittori, raccolti per cura della Società poligrafica italiana, Firenze 1844, 123-24