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Uno strano stemma nel Palazzo Pretorio a Barberino Val d’Elsa

Tra i 35 stemmi degli antichi podestà presenti nella facciata del Palazzo Pretorio di Barberino Val d’Elsa c’è uno stemma che ha destato la mia curiosità, già diversi decenni fa. Non è un antico stemma medievale, ma è molto più recente. Si legge infatti “Anno V Primo Podestà Giovanni Chiostri”. Nell’immagine dello stemma a destra si vede un soldato con un elmo arricchito da decorazioni che scendono da entrambe le parti. Sotto il busto della figura c’è un aquila o comunque un rapace con una corona sopra al capo. Sull’altro lato dello stemma, a sinistra, oltre alle iscrizioni sopra riportate c’è un simbolo inequivocabile, che è stato scalpellato, ma che è tutt’ora chiaramente visibile: il simbolo del fascio littorio.

Lo stemma di Giovanni Chiostri sulla facciata del palazzo Pretorio di Barberino. Autore e Copyright Marco Ramerini
Lo stemma di Giovanni Chiostri sulla facciata del palazzo Pretorio di Barberino. Autore e Copyright Marco Ramerini

Ho sempre avuto curiosità sul perchè e chi fosse colui che ha posizionato tale stemma nella facciata del Palazzo Pretorio. Negli ultimi tempi ho fatto alcune ricerche e ho trovato alcune informazioni al riguardo. Nell’ “Annuario Toscano” del 1916, l’Avvocato Giovanni Chiostri risulta all’epoca essere sindaco di Barberino Val d’Elsa. Secondo altre fonti il Chiostri era sindaco del paese anche nel 1919, 1920 e 1922. Lo stemma araldico ci informa che Giovanni Chiostri era podestà durante l’Anno V dell’Era Fascista quindi tra il 28 ottobre 1926 e il 27 ottobre 1927.

Firma del Chiostri nel registro del Consiglio Comunale
Firma del Chiostri nel registro del Consiglio Comunale

RICERCA NELL’ARCHIVIO STORICO DI BARBERINO VAL D’ELSA

Deciso a scoprire di più ho voluto fare qualche ricerca negli archivi storici di Barberino (una vera miniera di informazioni per la storia della nostra comunità). Dai documenti dell’archivio di Barberino l’Avvocato Giovanni Chiostri risulta essere diventato sindaco per la prima volta nel 1910. Ciò avvenne a seguito della rinuncia a termine del quadriennio di nomina del precedente sindaco il cavaliere Serrazanetti, rinuncia causata da impegni lavorativi.

SINDACO DI BARBERINO

Il Serrazanetti lo propone come sindaco e l’Avvocato Giovanni Chiostri (che era assessore), divenne sindaco a decorrere dal 29 luglio 1910. Viene eletto dal consiglio comunale il 2 agosto 1910 con 14 voti favorevoli e una scheda bianca. All’epoca il Chiostri (Chiostri Avvocato Giovanni fu Alfonso) che era nato a Barberino val d’Elsa il 3 gennaio 1884, aveva la sua residenza a Firenze in via Guelfa 31A, piano secondo destro.

Il Chiostri resta in carica nelle successive due elezioni. Nel luglio 1914 viene eletto sindaco con 1098 voti (su 1116 votanti), nota curiosa: il secondo eletto per numero di voti è un certo Baroncelli Alvaro fu Enrico (chissà, forse un lontano parente dell’attuale sindaco Davide Baroncelli ? Ma nelle liste degli eletti ci sono anche altri Baroncelli). Il 3 agosto 1914 inizia il suo secondo mandato di sindaco del paese. Alle elezioni successive nel 1920 viene riconfermato sindaco con 404 voti. Entra in carica il 21 ottobre 1920.

PODESTÀ DI BARBERINO

Con l’avvento delle dittatura fascista, diventa podestà del paese carica che terrà per una decina di anni. Nel 1927 (anno V) viene insignito di medaglia d’oro dalla Confederazione Generale Enti Autarchici. Questo è probabilmente il motivo dello stemma affisso nel Palazzo Pretorio.

Il Chiostri si dimette dalla carica nel 1929, con la motivazione che: per ragioni professionali non può risiedere nel comune, cosa che prescrivono le disposizioni ministeriali per un podestà. A decorrere dal 1 settembre 1929 al suo posto viene nominato un commissario prefettizio (il dott. Ubaldino Baldi). In pratica Giovanni Chiostri resta sindaco e poi podestà del paese per quasi 20 anni. Probabilmente uno dei sindaci più longevi della storia di Barberino.

La facciata del Palazzo Pretorio di Barberino Val d'Elsa. Autore e Copyright Marco Ramerini
La facciata del Palazzo Pretorio di Barberino Val d’Elsa. Autore e Copyright Marco Ramerini

UNA NOTA IN UNA TESI UNIVERSITARIA

Altre informazioni riguardanti Giovanni Chiostri si trovano nella nota 828 della tesi del Dott. Bacciottini Francesco “LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 1914 E DEL 1920 A FIRENZE” Scuola di dottorato in Scienze Storico-Sociali. Anni 2012/2015. Alle elezioni politiche del 16 novembre 1919, Giovanni Chiostri, possidente agricoltore, fu tra i candidati del Partito Liberale. Nell’intero collegio ebbe 4028 voti di preferenza, ma non fu eletto.

Nella sua biografia pubblicata nella nota in questione si legge che si era laureato in legge nel 1908 a Ferrara. Nel 1919 aveva 35 anni e da 14 anni era inserito nella vita amministrativa pubblica. Non esercitava la professione di avvocato, ma era, invece, un agricoltore. Fu consigliere, assessore e, successivamente, sindaco di Barberino Val d’Elsa. Inoltre era consigliere provinciale per il mandamento di San Casciano Val di Pesa e segretario della commissione provinciale di agricoltura.

La villa fattoria di Spoiano e la chiesa del Borghetto a Tavarnelle Val di Pesa. Autore e Copyright Marco Ramerini
La villa fattoria di Spoiano e la chiesa del Borghetto a Tavarnelle Val di Pesa. Autore e Copyright Marco Ramerini

INFORMAZIONI ON LINE

Dalle informazioni che ho potuto trovare, Giovanni Chiostri era il proprietario della Fattoria di Spoiano. Infatti nella pagina della Fattoria Vengi di Castellina si parla della famiglia Chiostri come originaria di Montevarchi, questa famiglia che acquistò la Fattoria di Vegi di Castellina nel 1842, era entrata in possesso nel 1837 della Fattoria di Spoiano (secondo quanto riportato nella pagina in italiano della wikipedia su Spoiano). Fu infatti Luigi Basilio Chiostri, primo medico della corte di Vienna ad acquistare la villa di Spoiano nel 1837. La villa di Spoiano rimase in mano alla famiglia Chiostri per quasi 100 anni. Fu ereditata da Alfonso.

L’ultimo membro della famiglia Chiostri possessore della villa è probabilmente proprio il nostro Giovanni Chiostri. Sembra che non amministrò bene i propri averi e s’indebitò (ma potrebbe essere anche caduto in disgrazia al regime). Infatti nel 1934 la villa di Spoiano fu espropriata e messa all’asta (secondo quanto riportato nella pagina in italiano della wikipedia su Spoiano). In questa occasione fu acquistata dalla famiglia Tinti Puccioni.

Scritto da Marco Ramerini

Una vecchia cartolina in cui la Villa di Spoiano è chiamata come Villa Chiostri
Una vecchia cartolina in cui la Villa di Spoiano viene chiamata Villa Chiostri