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Per raggiungere la Badia a Passignano, da Firenze si prende la SGC Firenze-Siena (questa strada inizia dal casello di Firenze-Impruneta (exFirenze-Certosa) dell’A1) direzione Siena, si esce a Tavarnelle Val di Pesa. Dopo l’uscita si gira a destra e passati circa 100 metri, dopo aver attraversato il ponte sul fiume Pesa, si gira a destra. Quindi si prosegue lungo questa strada fino a quando non si iniziano a vedere le costruzioni di Sambuca. Poi si prende a sinistra per Badia a Passignano, si prosegue per altri 2 km e poi inizieremo a vedere la bella Badia incastonata tra le colline del Chianti.
UN’ABBAZIA FORTIFICATA NEL CHIANTI
Quest’abbazia dell’ordine dei Benedettini di Vallombrosa, fu fondata nel 1049 da San Giovanni Gualberto ed ha la forma di un complesso monastico fortificato da torri agli angoli. Verso la metà dl XV secolo il convento fu allargato e fu aggiunto il chiostro e un muro. La chiesa del monastero ha interessanti dipinti di Domenico Cresti (detto il Passignano perché qui nacque attorno al 1599). Nell’ottobre 1810, la congregazione di Vallombrosa fu soppressa e l’Abbazia di Passignano chiusa.
Nel dicembre 1825 la comunità fu nuovamente stabilita, ma fu ancora soppressa nel 1866. L’Abbazia divenne proprietà del governo italiano, i monaci restarono per custodire la chiesa e la chiesa parrocchiale. Poi, nell’ottobre 1870 la Badia a Passignano fu messa all’asta dal governo italiano perché non sapeva come usarla. Nell’ ottobre 1986 nuovamente i monaci benedettini di Vallombrosa sono rientrati in possesso della Badia a Passignano.
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LA CHIESA E IL MONASTERO
Le principali strutture della Badia a Passignano si aprono su una corte che si raggiunge attraversando un viale di cipressi. Tra le strutture della Badia c’è soprattutto la chiesa di San Michele Arcangelo la cui origine è da datarsi al XII secolo. La chiesa possiede un’unica navata a forma di croce latina. Fu ricostruita nella seconda metà del XVI secolo e poi nuovamente all’inizio del XVIII secolo e a metà del XIX secolo.
La porta d’ingresso al monastero è situata davanti alla chiesa. Attualmente il monastero è occupato da una piccola comunità di monaci vallombrosani e può essere visitato su richiesta la domenica pomeriggio, quando uno dei monaci è disponibile come guida. Dalla porta principale si entra in una piccola piazza caratterizzata da due torri. L’entrata in pietra è databile al XV secolo. Il refettorio, la cucina e le stanze capitolari sono aperte sul chiostro e possono essere visitate.
All’interno dell’abbazia si trovano un’antica biblioteca con pergamene e libri antichi, molto bella è anche la chiesa di San Michele Arcangelo del XIII secolo con affreschi del 1601 di Domenico Cresti detto il Passignano. Mentre nel refettorio del monastero si trova l’affresco dell’Ultima Cena opera del XV secolo di Domenico e Davide Ghirlandaio. Soprattutto questo è il capolavoro pittorico dell’abbazia.
Fuori dalle mura della Badia è il piccolo borgo di Passignano con una casa-torre del XII secolo e la chiesa di San Biagio.
BIBLIOGRAFIA
- AA. VV. “Firenze e provincia” Guide Rosse Touring Club Italiano, 2007
- cur. Moretti I. “Passignano e i valombrosani nel Chianti” Polistampa, 2004
- cur Pirillo P. “Passignano in Val di Pesa. Un monastero e la sua storia. Vol. 1: Una Signoria sulle anime, sugli uomini e sulle comunità (dalle origini al sec XIV)” Olschki, 2009
- Stopani Renato “Badia a Passignano” Firenzelibri, 2001
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